(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 apr. - Trentadue anni dopo la
riforma voluta da Franco Basaglia non tutti i manicomi hanno
chiuso i battenti. In Italia ci sono ancora sei Ospedali
psichiatrici giudiziari che ospitano circa 1.500 persone
rinchiuse per ordine della magistratura. Malgrado una legge ne
disponga la chiusura (il Decreto del presidente del Consiglio dei
ministri del 1° aprile 2008), la loro fine sembra lontana.
Inoltre ben 413 reclusi potrebbero uscirne se sul territorio ci
fossero le strutture adatte ad accoglierli. È questo il tema
dell'inchiesta "Ergastolo bianco" pubblicata sul numero di aprile
di "Terre di mezzo - street magazine".
Nelle strutture di Reggio Emilia, Castiglione delle Stiviere
(Mantova), Montelupo Fiorentino (Firenze), Aversa (Caserta),
Napoli e Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) finiscono persone
che, pur avendo commesso reati, non vengono processati perche'
ritenuti incapaci di intendere e volere. Sospesa la pena, il
magistrato dispone nei loro confronti una misura di sicurezza
che, nei casi piu' gravi puo' arrivare all'internamento: due,
cinque o dieci anni, in base alla gravita' del reato commesso.
Spesso pero' il periodo di detenzione si protrae ulteriormente:
se l'internato non ha nessuno che si possa prendere cura di lui,
o non c'e' una struttura in grado di accoglierlo, il magistrato
di sorveglianza proroga la misura di sicurezza. Un "ergastolo
bianco" cui sono condannati una persona su tre nell'Opg di
Montelupo e quasi la meta' dei 128 internati a Napoli.
Uno dei principali nodi da affrontare per la chiusura degli Opg
sta nel rispetto dei "bacini" di utenza. In base a quanto
previsto dalla legge infatti, in ogni singola struttura, infatti,
dovrebbero restare solo i pazienti di una determinata area.
Inoltre, ogni Regione, dovrebbe creare comunita' protette in
grado di accogliere coloro che non hanno familiari in grado di
farserne carico. Ma gestire queste persone, pero', e'
impegnativo, e le Regioni se li rimpallano, rallentando di fatto
la chiusura degli Opg.
In Sardegna, unico caso, hanno cercato di riportare a casa gli
internati sardi rinchiusi negli Opg del "continente". L'ex
assessore alla Salute, Nerina Dirindin, ha infatti stanziato 4,5
milioni di euro per la cura dei malati psichici sul territorio,
prevedendo l'apertura di tre Centri di salute mentale aperti 24
ore su 24, il finanziamento di progetti terapeutici e di
reinserimento lavorativo. Un piano di cui hanno beneficiato anche
28 persone (su 74), rinchiuse in Opg del "continente", che hanno
cosi' potuto tornare a casa. Un modello di assistenza basato sul
criterio della "porta aperta", che e' stato cancellato dopo le
elezioni regionali del 2009 e l'insediamento della nuova giunta
regionale di centro-destra.
Il numero di "Terre di mezzo - street magazine" di aprile si
apre con un'intervista a Mario Calabresi, direttore de La Stampa,
per fare il punto sulla crisi economica e i suoi effetti sulla
vita di tutti i giorni ("La gente sta riscoprendo la propensione
al risparmio e alla frugalita'") e sull'editoria ("Cosi' come
sono, i giornali, sono davvero una specie in via d'estinzione").
Da non perdere anche il fotoreportage di Stefania Re, "Anziano,
sara' lei!", alla scoperta delle attivita' che occupano il tempo
libero di molti nonni.
(Wel/ Dire)