AUMENTANO GLI AMMALATI. DOMENICA GIORNATA NAZIONALE
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 2 apr. - Aumentano in Italia le
persone con lesione al midollo spinale, ma i centri specializzati
restano pochissimi. Le cosiddette Unita' spinali unipolari (Usu)
sono solo sette su tutto il territorio nazionale, con poco piu'
di 350 posti letto disponibili, a fronte di ottantamila malati e
2.400 nuovi casi l'anno. I centri, sono inoltre tutti situati al
centro/nord, mentre non ce n'e' nessuno al sud. "Una situazione
che crea esiti disastrosi. Al sud ancora si muore di questa
patologia", a lanciare l'allarme e' stato Raffaele Goretti,
presidente del Faip, in vista della Giornata nazionale della
persona con lesione midollare che si svolgera' domenica prossima.
Secondo uno studio condotto dall'Istud , soltanto 3 persone su 10
con lesione vengono ricoverate presso un centro specializzato
nelle 24ore successive al trauma e fra queste, la meta' sono
residenti al Nord. "Per tutti gli altri, c'e' il calvario delle
liste di attesa che possono durare piu' di un anno, anche per le
persone con lesione midollare stabilizzata che hanno bisogno di
controlli post lesione. Un fattore, questo, che ha profonde
ripercussioni, a breve e a lungo termine- denuncia il Faip-. Nel
breve periodo, la persona che ha subito la lesione rischia la
morte. Nel lungo periodo, il rischio e' di complicazioni
secondarie e terziarie e cio', oltre a rappresentare un fatto
molto grave sul piano etico, rappresenta anche un costo sociale
rilevante, dal momento che le complicazioni incidono sul recupero
dell'autonomia della persona con lesione, con ovvie ricadute
economiche sul sistema sanitario nazionale".
Anche in alcune strutture specializzate, come a Roma la
situazione non e' rosea. "Soltanto il 50% dei posti letto sono
attivi, mentre tutti gli altri sono vuoti per carenza di
personale - sottolinea Claudio Pilati, direttore dell'Usu
dell'ospedale Cto-.Molte persone con lesione al midollo spinale
sono quindi costrette a emigrare in altre regioni del nord.
Mentre al sud la situazione e' desolante oltre che pericolosa. La
Campania, la Sicilia e la Calabria sono regione dove forte e'
l'incidenza della patologia, ma non c'e' niente". La mancanza di
un numero adeguato di Usu determina anche l'impossibilita' di far
partire subito dopo la fase acuta il progetto individuale di
recupero, che dovrebbe poi essere condotto dalle strutture
socio-sanitarie/assistenziali del territorio.
"Chiederemo alle Regioni di prevedere le unita' spinali nel
piano di ridefinizione della rete ospedaliera- sottolinea Filippo
Palombo, direttore generale della programmazione per il ministero
della Salute-. Nel nuovo Patto salute ci occuperemo anche della
scarsa assistenza, attraverso un asciugamento e una
riqualificazione della rete degli ospedali. Vogliamo pero' anche
insistere sul tema della prevenzione primaria, perche' molti dei
nuovi casi che si registrano ogni anno potrebbero essere evitati".
(Wel/ Dire)