IL RIZZOLI SPERIMENTA DISPOSITIVO PER MONITORARE RISCHI CADUTE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 29 set. - Una cintura per
prevenire le fratture da osteoporosi grazie ad uno speciale
dispositivo: si chiama "Actibelt" e verra' sperimentato
all'Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. Inserito all'interno
di una semplice cintura, e' in grado di monitorare il livello di
attivita' fisica di chi lo indossa e di definire la perdita di
equilibrio e altri fattori associati al rischio di caduta, cause
principali delle fratture osteoporotiche. L'ha realizzato il
centro di ricerca tedesco per la sclerosi multipla Sylvia Lawry e
verra' sperimentato nello scenario clinico reale al Rizzoli e in
altri tre centri clinici europei: l'Ospedale Universitario di
Ginevra, l'unita' di Lione dell'Istituto nazionale francese per
la sanita' e la ricerca medica, l'Ospedale Universitario Charite'
di Berlino.
Actibelt e' uno dei risultati del primo anno di lavoro del
progetto di ricerca VPHOP, finanziato dalla Commissione Europea
con 10 milioni di euro e coordinato dal Laboratorio di Tecnologia
Medica del Rizzoli. Obiettivo di VPHOP, spiega l'istituto
bolognese in una nota, e' "una nuova generazione di tecnologie
mediche, la cui caratteristica principale e' la personalizzazione
sullo specifico paziente". L'idea e' di creare per ogni paziente
degli "ipermodelli", ovvero "modelli computerizzati del corpo
umano che simulano fenomeni fisiologici diversi che avvengono dal
livello molecolare fino all'intero organismo, e li integrano in
una comprensione sistemica della malattia, del suo sviluppo e
dell'effetto delle possibili opzioni di trattamento". Nel
contesto dell'osteoporosi, malattia che causa solamente
nell'Unione Europea una vittima di frattura ogni 30 secondi,
questi ipermodelli non solo potranno predire il rischio di
frattura per ciascun paziente, ma saranno anche capaci di
prevedere il progresso della malattia nel tempo con o senza un
appropriato intervento farmacologico.
(Wel/ Dire)