CASTELBIANCO: "NON ESISTE UNA MODALITÀ DIAGNOSTICA CERTA".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 set. - "I rischi riscontrati
nell'assunzione del farmaco Ritalin, indicato nei casi di ADHD,
specialmente nell'eta' evolutiva, devono far riflettere sulla
loro utilizzazione, in quanto non esiste una modalita'
diagnostica certa e questo causa appunto dei disguidi nella
diagnosi. Ad esempio, bambini depressi vengono diagnosticati per
ADHD". E' il parere di Federico Bianchi di Castelbianco,
psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di
Ortofonologia di Roma, alla notizia che l'Agenzia europea per il
farmaco ha dato disponibilita' alla vendita di medicinali
contenenti metilfenidato, il principio attivo del Ritalin, il
contestato psicofarmaco a base di metanfetamina che anche in
Italia viene somministrato a bimbi troppo agitati e distratti.
Questo nonostante possano causare aritmie cardiache e ischemie.
"L'analisi dei dati (...) mostra effetti del metilfenidato
(...) costituiti perlopiu'- si legge nelle conclusioni
dell'Agenzia- da aritmie cardiache (compresa tachicardia),
ipertensione, arresto cardiaco, ischemia, con qualche
segnalazione di morte improvvisa (...)".
"Non e' possibile che la diagnosi sia affidata ad una
soggettivita'- continua Castelbianco- e non ad una valutazione
certa. A dimostrazione della nebulosita' della capacita'
diagnostica, ricordo che negli ultimi 5 anni siamo passati
dall'ipotesi del 12 al 4% di minori affetti da Adhd, infine allo
0,80%. Questo sta a confermare la non scientificita' del
protocollo diagnostico".
(Wel/ Dire)