PILLOLA ABORTIVA, DA OTTOBRE L'INDAGINE PARLAMENTARE
L'OK CON IL SÌ DI DORINA BIANCHI (PD), SOTTO ACCUSA NEL PARTITO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 24 set. - Slitta l'avvio dell'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486. L'audizione del ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, Maurizio Sacconi, prevista per stamattina e' stata infatti rinviata al primo ottobre. La richiesta di un rinvio e' stata fatta al presidente della commissione Sanita', Antonio Tomassini, dalla capogruppo del Pd Dorina Bianchi e dal vicepresidente della commissione Enrico Bosone (Pd). Il via libera della commissione Sanita' del Senato all'indagine conoscitiva sulla pillola abortiva RU486 era stato deliberato nell'ufficio di presidenza della commissione, riunitosi martedi', dove i gruppi parlamentari si erano espressi all'unanimita' e, dunque, non c'era stato bisogno neanche di un voto in commissione. Ai lavori aveva partecipato il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio. Nell'illustrare la decisione, il presidente della commissione, Tomassini, ha garantito che l'indagine "sara' sobria e tecnico-scientifica". L'indagine, che durera' 60 giorni, avra' relatore Raffaele Calabro', capogruppo del Pdl in commissione, mentre Dorina Bianchi (capogruppo Pd) ha dovuto rinunciare all'incarico assegnatole in ufficio di presidenza. Il voto favorevole all'indagine parlamentare espresso da Bianchi, infatti, ha incontrato il 'no' del Pd, contrario all'indagine stessa, e al termine di una riunione del gruppo dei democratici al Senato, Bianchi ha rinunciato a fare da relatore. Contraria all'indagine anche la senatrice radicale Donatella Poretti (eletta nel Pd): "L'indagine comporta la nomina di due relatori e un documento finale. E' probabile che in questo testo finale non si parlera' di dati tecnici, quelli li ha gia' dati l'Aifa, ma sara' un documento politico che magari chiedera' di rivedere la legge 194" se esistono dei contrasti con la pillola RU486. L'AIFA, nell'apprendere la deliberazione del Senato di istituire una Commissione di indagine conoscitiva sulla RU486, pur consapevole dei limiti legati al proprio ambito tecnico di competenza, "e' pronta a fornire tutti i necessari chiarimenti per un tema di cosi' alta tensione etica certa del rigore scientifico, del rispetto delle procedure e dell'ottemperanza alla metodologia regolatoria che ha seguito per addivenire alla propria decisione". Cosi' l'Agenzia italiana per il farmaco in una nota. ROCCELLA: "BENE, CHIARIRE LATI OSCURI RU486" - Soddisfatto il sottosegretario al Welfare, Eugenia Roccella, per il via libera all'inchiesta parlamentare: "Ringrazio i componenti e il presidente della Commissione sanita' al Senato per aver votato, all'unanimita', a favore dell'indagine conoscitiva sulla Ru486. Ricordo- spiega- che si tratta di un'iniziativa partita dal Parlamento volta a chiarire i lati oscuri della Ru486 e i suoi margini di compatibilita' con la legge 194 che impone che le interruzioni volontarie di gravidanza avvengano nelle strutture pubbliche. Come si e' visto anche in recenti inchieste giornalistiche come quella del settimanale Tempi, negli ospedali italiani in cui questo metodo abortivo e' gia' stato adottato non sempre l'aborto e' avvenuto nella struttura pubblica; le informazioni e i dati a disposizione, inoltre, non sono chiari". "Credo- conclude- che non ci sia nulla di pretestuoso nel voler far chiarezza su un farmaco che in Europa ha causato numerose morti di cui la stampa non ha mai parlato; e che spetti al Parlamento verificare che la Ru486 non possa essere utilizzata, nei fatti, come uno strumento improprio per scardinare o svuotare la legge 194 e le garanzie che offre alle donne". PD DIVISO: "INDAGINE INUTILE, BIANCHI HA SBAGLIATO" - "La capogruppo del Pd in commissione Sanita', Dorina Bianchi, dicendo si' a una proposta di indagine conoscitiva sulla Ru486 e accettando la nomina a relatrice, ha espresso una posizione del tutto personale, non condivisa dalla grande maggioranza del gruppo Pd al Senato e in commissione Sanita'". Lo afferma la senatrice Vittoria Franco, responsabile nazionale Pari Opportunita' del Pd. Contrario anche il senatore Ignazio Marino, in corsa per la segreteria del Pd: "Non capisco come una commissione del Senato che ha compiti legislativi abbia deciso di trasformarsi in una strumento per giudicare sperimentazioni cliniche gia' effettuate i cui risultati sono stati approvati da tempo dalla Fda (l'organismo americano di controllo sui farmaci) e dall'Aifa". Stessa posizione per Livia Turco, capogruppo del Pd in commissione Affari sociale della Camera: "La conclusione dell'indagine conoscitiva sulla pillola Ru486 e' gia' scritta. E' noto, infatti, grazie anche alla vasta esperienza di altri paesi europei, che questo farmaco puo' essere somministrato tranquillamente: per questo il parlamento perdera' tempo prezioso che andrebbe utilizzato meglio di fronte ai gravi problemi della sanita' pubblica". (Wel/ Dire)
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