(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 29 ott. - L'ematologia toscana entra in rete. Da ieri i centri ematologici della regione saranno collegati, per garantire un censimento dei casi di leucemia mieloide cronica, la corretta applicazione delle linee guida, la standardizzazione di avanzate tecniche diagnostiche e il costante monitoraggio dei pazienti, con i test molecolari e mutazionali. La rete, che nella fase iniziale riguardera' una patologia rara come la leucemia mieloide cronica, e' un modello per sviluppare in futuro un network regionale, esteso anche ad altre malattie ematologiche piu' diffuse. "Siamo tra i primi in Italia a realizzare un progetto di questo tipo- spiega il professor Gianni Amunni, direttore operativo dell'Istituto toscano tumori- una forma virtuosa di assistenza sanitaria, nata dalla fruttuosa collaborazione pubblico-privato: da una parte la Regione Toscana e l'Istituto toscano tumori e dall'altra Bristol-Myers Squibb. Uno dei vantaggi piu' evidenti della rete e' rappresentato da una presenza capillare sul territorio, per assicurare livelli omogenei nell'offerta sanitaria ai cittadini". Vengono eliminate le differenze tra chi ha il proprio domicilio in periferia e chi invece e' vicino ad un'importante azienda ospedaliera universitaria. "Il futuro- sottolinea Giorgio Ghignoni, direttore market access di Bristol-Myers Squibb- sara' sempre piu' rivolto a trattamenti mirati, per i quali la diagnostica e la ricerca piu' avanzata sono fondamentali. Il nostro supporto alla realizzazione del network toscano mette a fattor comune risorse e know how. Rispondiamo cosi' alla crescente esigenza di un uso appropriato dei farmaci, a vantaggio dei pazienti e del sistema salute nel suo complesso". In Italia si registrano circa 1.000 nuove diagnosi di leucemia mieloide cronica ogni anno, di cui 60 in Toscana. "La leucemia mieloide cronica- afferma il professor Alberto Bosi, direttore della cattedra di ematologia dell'Universita' di Firenze- e' una malattia complessa da gestire; e' infatti importante effettuare regolarmente i test mutazionali, per verificare se i pazienti sviluppino resistenze alla terapia standard e, se necessario, modificarla. Il nostro obiettivo e' quello di fornire a tutta la popolazione i mezzi diagnostici piu' sofisticati, per curare in maniera adeguata tutti i pazienti". L'incidenza della leucemia mieloide cronica aumenta con l'eta' (solo il 2% dei casi si manifesta sotto i 20 anni d'eta'), rappresenta il 15% di tutte le leucemie degli adulti ed il 4% delle leucemie dell'infanzia. Alla rete e' anche legato lo sviluppo del sistema informatico che unisce i centri. I professionisti possono cosi' condividere esperienze e competenze, coordinando gli approcci diagnostici e terapeutici. La nascita del network si colloca nella scelta di fondo della Regione Toscana: la creazione delle reti delle specialita', all'interno della piu' grande rete oncologica toscana. Gioco di squadra e sinergia tra istituzioni ne costituiscono la fondamentale fonte d'ispirazione, con un uso appropriato delle risorse regionali. (Wel/ Dire)