LAVORO. INAIL: PIEMONTE, IN 7 ANNI INFORTUNI MORTALI DIMEZZATI
DIMINUISCONO GLI INCIDENTI, STABILI LE MALATTIE PROFESSIONALI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 ott. - Meno infortuni sul
lavoro e meno morti bianche nel 2008 in Piemonte. È questo in
estrema sintesi il succo del Rapporto annuale regionale
dell'Inail, presentato questa mattina a Torino. Secondo il
Rapporto, gli infortuni denunciati sono passati dai 73.129 del
2007ai 69.669 (-4,7%) del 2008, mentre i casi mortali sono scesi
da 105 a 74 (-29,5%). Un dato, quest'ultimo, che si inserisce in
un'ormai consolidata tendenza che, a partire dal 2002 quando gli
infortuni furono 81.876, vede diminuire di anno in anno il numero
dei casi denunciati. Tuttavia- rileva il Rapporto- quest'anno
l'entita' della diminuzione rispetto all'anno precedente e'
nettamente piu' marcata che in passato ed e' verosimile che abbia
risentito dei primi effetti della crisi economica percepiti, come
noto, proprio a partire dal quarto trimestre del 2008.
Attivita' produttive. Dei 69.669 infortuni sul lavoro
denunciati all'Inail nel 2008, 4.898 si sono verificati in
agricoltura, 62.430 nell'industria e 2.341 tra i dipendenti in
conto Stato. Dei 74 infortuni mortali avvenuti nel 2008, invece,
5 sono avvenuti in agricoltura, 69 nell'industria e servizi e
nessuno tra i dipendenti in conto Stato.
Morti bianche. Per la seconda volta dopo il 2002 gli infortuni
mortali sono scesi al di sotto della soglia dei 100 casi. Con i
suoi 74 infortuni il 2008 ha registrato un calo del 29,5%
rispetto all'anno precedente, il maggiore decremento annuale
registrato nell'intero arco di tempo 2002-2008. Tra il 2002 e il
2008, inoltre, la diminuzione dei casi mortali e' stata del 48,2%
contro il 14,9% del totale degli infortuni.
Settori ad alto rischio. I settori piu' ad alto rischio di
infortunio, anche in considerazione del minor numero di addetti
rispetto all'industria, sono i comparti delle costruzioni e dei
trasporti: nel 2008 il primo ha determinato l'8% del totale degli
infortuni e piu' del 17% dei casi mortali, mentre il secondo e'
all'origine del 7,5% degli incidenti sul lavoro e di oltre il 12%
delle morti bianche. Piu' pericolose della media si confermano
invece le industrie manifatturiere e le attivita' di produzione e
trasformazione connesse, in quanto sono complessivamente
all'origine non solo del 23% degli infortuni, ma soprattutto di
quasi il 34% dei casi mortali.
Infortuni in itinere. Nel 2008 gli infortuni in itinere,
ovvero quelli accaduti sul tragitto casa-lavoro e viceversa, sono
stati il 13% del complesso degli infortuni, pari a poco meno di
9mila, mentre quelli accaduti sulla strada ma in occasione di
lavoro sono stati il 5% del totale. Diversa la situazione per le
morti bianche: gli infortuni in ambiente di lavoro ordinario
hanno determinato il 41% dei casi mortali, contro il 24% degli
infortuni in itinere e 35% degli infortuni in occasione di
circolazione stradale.
Lavoratori stranieri. Poco piu' di 11mila dei 69.669 infortuni
denunciati in Piemonte nel 2008 hanno colpito lavoratori
stranieri, con un'incidenza di circa il 16%. Si tratta di
un'incidenza leggermente superiore rispetto a quella
occupazionale, in quanto attualmente in Piemonte il 14,2% dei
lavoratori non e' di origine italiana. L'incidenza degli
stranieri sale, pero', al 18% nel caso di infortuno mortali e
dimostra una maggiore esposizione dei lavoratori immigrati al
rischio di incorrere in infortuni di maggiore gravita' o di esito
mortale. Sempre nel 2008 circa il 60% degli stranieri che si sono
infortunati proveniva da Romania, Marocco e Albania.
Province. Secondo una tendenza ormai consolidata nel corso
degli anni, quasi la meta' degli infortuni denunciati in
Piemonte, per l'esattezza il 47%, riguarda la provincia di
Torino. Fra le altre province, quelle che raggruppano il maggior
numero di infortuni sono Cuneo (17%) e Alessandria (12%), mentre
tutte le altre si fermano al di sotto del 10% del totale. A
chiudere la classifica Biella e Verbania, entrambe con il 3% sul
totale degli infortuni.
Malattie professionali. Nel 2008 le malattie professionali
sono state 2.066, un livello che si mantiene sostanzialmente
stabile nel corso degli ultimi anni. Analizzando la distribuzione
per settore per settore per settore, le tecnopatie denunciate
all'Inail sono state 1.936 per l'industria e i servizi, 120 per
l'agricoltura e 10 fra i dipendenti in conto Stato. Per il
periodo 2005-2008, inoltre, si nota un leggero calo
dell'incidenza delle patologie verificatesi nell'industria (dal
98,2% al 93,7% del totale) e un incremento progressivo di quelle
del settore agricoltura che nel 2008 si sono quasi triplicate
rispetto all'anno precedente, passando dal 1,2% al 5,8% del
totale. Le malattie denunciate nel settore dell'agricoltura
riguardano quasi esclusivamente il sistema muscolo-scheletrico
(affezioni dei dischi intervertebrali, tendiniti, artrosi, tunnel
carpale), mentre le patologie tumorali sono quasi inesistenti.
Nell'ambito dell'industria, invece, occorre distinguere fra le
tecnopatie tabellate (in cui al lavoratore non spetta l'obbligo
di dimostrare il nesso causale con l'attivita' lavorativa) e
quelle che non lo sono. Fra le malattie tabellate, secondo una
tendenza costante negli ultimi anni, prevalgono le ipoacusie e le
patologie amianto-correlate (asbestosi e neoplasie da asbesto),
fra quelle non tabellate (quasi il 70% del totale) spiccano le
sordita', le tendiniti e le patologie tumorali, che da sole
rappresentano ben il 12,5% del totale delle malattie non
tabellate denunciate in Piemonte.
(Wel/ Dire)
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