DA PD E IDV PROPOSTE SOPPRESSIVE SU RUOLO VIA XX SETTEMBRE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 ott. - Comincia in
commissione Affari costituzionali della Camera la battaglia degli
emendamenti sul ddl che ripristina il ministero della Salute e
che porta da 60 a 63 il numero complessivo degli esponenti del
governo (considerando anche i due sottosegretari al nuovo
ministero). Nel mirino dell'opposizione c'e', in particolare,
quella che Pd e Idv definiscono "un'eccessiva influenza" del
ministero dell'Economia sulle decisioni del ministero della
Salute. Per questo i deputati democratici e dipietristi hanno
depositato, in commissione, emendamenti soppressivi delle
disposizioni che allargano le competenze di via XX Settembre
anche alle valutazioni dei piani di rientro regionali in materia
di sanita' e che prevedono che il nuovo ministero svolga atti di
indirizzo, coordinamento e monitoriaggio "di concerto" con il
ministero dell'Economia.
"Cosi' com'e', quello della Salute, e' un ministero 'fru-fru-
dice Livia Turco che oggi ha fatto un intervento in commissione-
il Pd presentera' una decina di emendamenti abrogativi contro la
supremazia del ministero dell'Economia".
Il voto sugli emendamenti al ddl che istituisce il ministero
della Salute, gia' approvato in prima lettura al Senato,
comincera' domani in commissione Affari costituzionali della
Camera.
Dall'Idv arrivano in tutto 15 emendamenti, spiega David Favia.
"Oltre a quelli contro i poteri del ministro dell'Economia- dice-
ne abbiamo depositati alcuni completamente soppressivi del ddl,
altri per ridurre il numero dei componenti del governo da 63 a 61
e altri ancora per chiarire la copertura finanziaria". Al comma
10 dell'articolo 1 unico del ddl, spiega il deputato dipietrista,
"e' previsto che la copertura delle spese per l'istituzione del
ministero della Salute sia di 460 mila euro per il 2009 e di 920
mila euro annui a decorrere dal 2010 prendendo le risorse
mediante riduzione dal Centro nazionale di prevenzione e
controllo dei rischi derivanti da malattie infettive e diffusive
e dal bioterrorismo, ma anche dall'Istituto nazionale specifico
sulla genetica molecolare e altre moderne metodiche di
rilevazione e di diagnosi. Ecco- conclude Favia- per noi va
chiarito che i non si toccano i soldi per la ricerca".
(Wel/ Dire)