STUDIO IN 40 PAESI: TENSIONI CRESCENTI SE NON SI AGISCE SUBITO.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 ott. - Le societa' della
Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa in Europa e Asia centrale
segnalano un aumento del numero di persone che necessitano di
aiuto a causa della attuale crisi economica mondiale, soprattutto
da parte di gruppi che tradizionalmente non ne avevano bisogno.
Uno studio sulle conseguenze umanitarie della crisi economica,
sulla base di prove raccolte dalla Croce Rossa e Mezzaluna Rossa
in 40 paesi, dimostra che la maggioranza ora lotta con le sfide
simultanee di bisogni crescenti e risorse in diminuzione. Anche
le classi medie sono in difficolta' e diverse societa' della
Croce rossa nell'Unione europea hanno riportato un aumento del
numero di richieste di assistenza in denaro.
"Piu' di due terzi delle societa' dell'Ue includono ora gli
alimenti nei loro programmi nazionali; un'attivita' che non e'
stata comunemente effettuata in tempi recenti. E le societa'
nazionali in Asia Centrale documentano che le persone che
utilizzano i programmi della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa,
come ad esempio malati di tubercolosi e le vittime di catastrofi
naturali, sono diventati molto piu' vulnerabili a causa della
crisi economica".
"Questo studio non ha la pretesa di presentare dati statistici
rigorosi sulle conseguenze umanitarie della crisi economica sulle
famiglie", spiega Trygve G. Nordby, sottosegretario generale per
la diplomazia umanitaria della Federazione internazionale della
Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ifrc). "Esso si basa su cio'
che i nostri volontari e lavoratori stanno osservando nelle
comunita' in cui operano, e spesso possono rilevare i cambiamenti
in termini di vulnerabilita' piu' rapidamente di un'indagine. Noi
diamo voce alle nostre preoccupazioni su cio' che osserviamo come
la vulnerabilita' maggiore e invitiamo i governi a prendere
provvedimenti".
Almeno il 75% delle societa' nazionali che hanno contribuito
allo studio testimoniano del notevole impatto sociale della crisi
sui piu' vulnerabili, e il 95% lega la maggiore vulnerabilita'
alla disoccupazione, soprattutto tra i giovani; al 27,3%, il
tasso di disoccupazione giovanile svedese e' uno dei piu' alti
nell'Unione europea, per esempio. Dato che emergono nuovi gruppi
vulnerabili, la Ficr chiede ai governi di rivedere i criteri di
vulnerabilita' nei programmi sociali, per attuare un'azione
concertata e sostenuta e affrontare i problemi sociali legati
alla crisi economica.
Il rapporto avverte anche che, se non si fara' nulla, la
coesione sociale potrebbe essere minacciata da crescenti tensioni
legate alla maggiore vulnerabilita' e alla concorrenza tra i
gruppi meno privilegiati per i posti di lavoro e i servizi.
Inoltre, importanti vantaggi dello sviluppo infrastrutturale nel
corso degli ultimi anni potrebbero andare persi. Anche se
l'impatto della crisi economica varia, sembra che ci sia una
tendenza crescente di insicurezza, portando ad aumenti di
problemi di salute mentale, abuso di alcol e sostanze,
l'isolamento sociale e stress generalizzato.
La relazione suggerisce che per affrontare il carico crescente
di casi sociali in fretta, i programmi esistenti potrebbero
essere adattati per aiutare nuove categorie di persone
vulnerabili, e che alle organizzazioni esistenti potrebbero
essere fornite ulteriori risorse per agire insieme alle autorita'
e affrontare le esigenze non coperte da programmi esistenti.
Anche se le economie di tutta Europa stanno mostrando segni di
ripresa, ci sara' un intervallo di tempo prima che l'occupazione
aumenti e le conseguenze della crisi siano ridotte.Si prevede che
la situazione durante l'inverno 2009/2010 sara' particolarmente
difficile.
(Wel/ Dire)