(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 ott. - I maggiori paesi europei, ad eccezione della Svezia, seguono a grande distanza gli Stati Uniti in tema di finanziamenti alla ricerca e allo sviluppo sulla tubercolosi e hanno una grave responsabilita' per gli scarsi progressi in tema di nuovi test e trattamenti sulla tubercolosi. L'accusa emerge dal nuovo rapporto "The Underfunding of TB Research Across Europe" presentato ieri a Stoccolma da Medici Senza Frontiere, che cura circa 30 mila pazienti colpiti in piu' di 80 progetti in tutto il mondo. La tubercolosi, di cui muoiono ben un milione 700 mila persone ogni anno, "costituisce una minaccia diretta per l'Europa", sottolinea il rapporto. All'interno del territorio europeo di competenza dell'Organizzazione mondiale della sanita' - che comprende anche l'area dell'ex-Unione Sovietica - ci sono 55 nuovi casi ogni ora, cio' significa che piu' di mezzo milione di persone sono colpite ogni anno dalla Tbc. Tuttavia gli sforzi dei paesi sviluppati non solo all'altezza della gravita' della situazione. Francia e Regno Unito pagano rispettivamente solo il 52% e il 50% della quota che sarebbe "equa" (ovvero un contributo proporzionale alla ricchezza del paese), mentre Germania addirittura solo il 23%. Con una media di finanziamenti di poco piu' di un terzo del totale dei contributi, la quota europea e' molto piu' piccola rispetto ai due terzi del totale versati dagli Stati Uniti. Del miliardo e 450 milioni di euro richiesti per aumentare la ricerca sulla tubercolosi, sono attualmente investiti solo 350 milioni (pari al 24%) a livello mondiale. L'Italia poi, con il suo 11%, e' il fanalino di coda: "E' il paese peggiore fra quelli analizzati, dal momento che contribuisce solo a un decimo della sua quota per la ricerca sulla tubercolosi- sottolinea l'organizzazione- Solo un terzo del contributo totale del paese e' investito direttamente, mentre i due terzi sono spesi indirettamente attraverso la Commissione Europea". Inoltre "persino alcune delle istituzioni maggiori che si occupano dei fondi non sono trasparenti e in molti casi non ci sono analisi dettagliate sull'allocazione dei fondi, divisi per malattie e per progetti specifici- spiega Raffaella Ravinetto, presidente di Msf Italia- E' chiaro che il governo italiano e' totalmente disinteressato alla ricerca e allo sviluppo di farmaci contro le malattie che colpiscono i paesi poveri". (Wel/ Dire)