"VERIFICHEREMO UNIFORMITÀ DI TRATTAMENTO SUL TERRITORIO".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 22 ott. - La somministrazione
della pillola Ru486 "non e' compatibile con il day hospital. E'
gia' evidente dalla delibera dell'Aifa che occorre un ricovero,
dalla somministrazione al completamento del processo di
interruzione della gravidanza". Lo afferma il ministro del
Welfare, Maurizio Sacconi, oggi in audizione in commissione
Sanita' del Senato.
Per Sacconi, questo risulta nella "oggettivita' della delibera
e lo stesso presidente dell'Aifa- sottolinea- me l'ha letta
cosi'". Quindi "nessun rimpallo" tra esecutivo e Aifa. Sacconi
osserva che siamo di fronte non a "atto unico", come nel caso
dell'aborto chirurgico, ma di un percorso che dura alcuni giorni.
La preoccupazione semmai e' di monitorare affinche' la
somministrazione sia omogenea in tutte le regioni. "Il governo-
assicura Sacconi- effettua gia' il monitoraggio della legge 194:
si dovranno correggere, aggiornare le schede di rilevazione per
evitare forme di elusione, atteggiamenti diversi" nei territori.
Sacconi ricorda poi che "un terreno condiviso lo si e' trovato
con la legge 194, che io non difendo da oggi: quasi nessuno,
salvo la componente radicale o altre componenti minoritarie, ne
ha proposta la modifica". Essa ormai e' "entrata nella nostra
costituzione materiale perche' ha saputo conciliare la premessa
del disvalore con una robusta protezione della salute della
donna". L'invito allora e' questo: "Partiamo da li', non solo dal
rispetto formale di una legge che e' dovuto, ma dalla volonta' di
conservare questo terreno largamente unitario". Il che vuol dire
anche "evitare il reciproco sospetto che o si voglia impedire
l'uso della pillola o si voglia superare la 194".
Piuttosto, bisogna chiedersi se "le regioni, in particolare
dal Lazio in giu', hanno la capacita' di sviluppare i consultori
e l'assistenza domiciliare delle donne che decidano di andare a
casa dopo la somministrazione". Su questa eventualita' "esprimo
forte preoccupazione".
(Wel/ Dire)