PRIMA DI SERVIZI ESSENZIALI; EMILIA-ROMAGNA: MEDICI, VACCINATEVI.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 20 ott. - I bambini che
frequentano l'asilo nido potrebbero essere vaccinati subito
contro l'influenza A H1N1, ancor prima degli addetti ai servizi
essenziali che, fino ad ora, erano i secondi nell'ordine di
priorita' subito dopo gli operatori sanitari. Ed e' al settore
medico che ha rivolto una "raccomandazione" l'assessore alla
Sanita' della Regione Emilia-Romagna, Giovanni Bissoni: "Sappiamo
che c'e' una scarsa propensione, nel personale sanitario come in
quello scolastico, a sottoporsi al vaccino anti-influenzale; ad
esempio l'anno scorso solo il 30% dei medici lo ha fatto contro
l'influenza stagionale. Ma per il virus A H1N1 bisogna riflettere
che, oltre ad essere un intervento a protezione individuale, in
realta' vaccinarsi serve alla comunita', per essere pronti al
momento di dover offrire un servizio", ovvero proprio
l'assistenza sanitaria, soprattutto in caso di un picco di
contagi. Da qui l'appello di Bissoni ai medici a vaccinarsi: "Mi
vaccinero' anch'io", assicura, come per dare il buon esempio,
visto che in qualita' di amministratore pubblico rientra tra i
cosiddetti "servizi essenziali" al pari di forze dell'ordine,
vigili del fuoco, donatori di sangue, personale della scuola e
dei trasporti.
Il punto sull'andamento dell'influenza A e sulla campagna di
vaccinazione, partita il 15 ottobre, e' stato fatto venerdi'
scorso a Bologna, in Regione, in occasione della presentazione di
una campagna di informazione e sensibilizzazione nelle scuole che
prevede anche la fornitura di fazzoletti e asciugamani di carta,
con relativi contenitori: i principali strumenti per prevenire la
diffusione del virus, su cui comunque "bisogna sdrammatizzare",
esorta Bissoni. Dopo gli allarmi risuonati a livello mondiale,
ora "saggiamente- aggiunge- si e' tornati al buon senso". Secondo
i dati aggiornati all'11 ottobre, sono circa 2.200 i casi di
influenza A segnalati in Emilia-Romagna (quindi solo "sospetti" e
non verificati da test) dall'inizio della rilevazione, con una
progressione piuttosto regolare di circa 200 nuove segnalazioni a
settimana. E ora solo uno o due pazienti su 200 finiscono in
ospedale, ovvero lo 0,5-1%, contro il 3-4% verificato tra agosto
e settembre, e questo "conferma il quadro clinico benigno"
dell'epidemia, sottolinea Pierluigi Macini, responsabile del
servizio di sanita' pubblica della Regione. "Il tasso di
ospedalizzazione pari all'1%- aggiunge Bissoni- rende praticabile
il piano di emergenza che abbiamo predisposto per gli ospedali in
caso di picco".
Oltre il 60% dei casi segnalati di influenza A riguarda
giovani (il 9,9% sotto i 4 anni, il 25,2% dai 5 ai 14 anni e il
29,1% nella fascia 15-24), mentre solo il 2,3% ha piu' di 65
anni. E questi dati- fanno notare i vertici della sanita'
regionale- supportano la decisione di escludere gli anziani dalla
campagna di vaccinazione e di concentrare invece l'attenzione sui
minori. Tanto che proprio in questi giorni il ministero della
Salute, spiega l'assessore regionale, sta vagliando
l'opportunita' di dare la precedenza, nella prima fase di
vaccinazione gia' in corso, ai bimbi che frequentano l'asilo
nido: in Emilia-Romagna sono oltre 30 mila, su un totale di circa
120 mila residenti di eta' da zero a 2 anni. Rispetto alle
priorita' per le vaccinazioni, potrebbero poi "scavalcare" gli
operatori dei servizi essenziali (in ordine di tempo) anche altre
categorie, come le donne nel secondo e terzo trimestre di
gravidanza, i minori da 6 mesi a 17 anni con patologie croniche o
disturbi del sistema immunitario, i minori disabili ospiti di
strutture residenziali e le mamme di neonati fino a 6 mesi. Tutte
le persone interessate, in ogni caso, riceveranno una lettera (in
certi casi anche una telefonata) dall'Azienda Usl di competenza,
con l'invito a sottoporsi alla vaccinazione.
Le prime 32 mila dosi arrivate nei giorni scorsi in regione
serviranno dunque a vaccinare gli operatori socio-sanitari; poi,
via via che si aggiungeranno nuove dosi (ne sono attese 200 mila
nelle prossime settimane), la campagna proseguira' con le altre
categorie secondo l'ordine che verra' precisato dal ministero. A
seguire, comunque, la prima fase prevede la vaccinazione per
tutte le persone da 6 mesi a 65 anni con patologie croniche,
mentre la seconda fase, che prendera' il via a gennaio, riguarda
tutta la popolazione da 6 mesi a 27 anni, ovvero un milione di
residenti in Emilia-Romagna. In totale, la Regione prevede dunque
di coinvolgere nella vaccinazione anti-virus A (che non e'
comunque obbligatoria) 1.600.000 persone, pari al 40% della
popolazione.
Non e' invece prevista la possibilita' di vaccinarsi per gli
adulti non appartenenti a servizi essenziali o categorie a
rischio. Insomma, ricordano i vertici regionali, il vaccino non
e' in vendita in farmacia (come avviene invece per quello contro
l'influenza stagionale), almeno per il momento, proprio per la
scarsita' di dosi a disposizione: le industrie che producono i
vaccini, infatti, li fanno pervenire man mano che sono pronti.
Da segnalare infine che, rispetto alle altre regioni,
l'Emilia-Romagna, al fianco della Toscana, risulta in testa alla
graduatoria per numero di casi di influenza A, "ma solo per
l'efficacia e l'accuratezza del sistema di rilevazione", precisa
il dirigente Macini. Tra l'altro, parte in questa giorni una
nuova fase di monitoraggio dell'epidemia, con la raccolta dei
dati solo tra i cosiddetti "medici sentinella" (in totale 111).
(Wel/ Dire)