MINORI. BOLOGNA, IN 9 SCUOLE LEZIONI DI SANA ALIMENTAZIONE
1.538 ALUNNI COINVOLTI. HRELIA: UN SUCCESSO, MA CRESCE L'OBESITÀ.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 15 ott. - Ha coinvolto nove
scuole, 1.538 alunni, 42 insegnanti; 1.219 sono stati invece i
questionari di valutazione effettuati dai ragazzi, 1.408 gli
accessi al sito www.unavitasana.com e 7,6 il voto medio assegnato
al progetto da parte dei professori. Sono i risultati del
progetto "Una settimana per una vita sana 2008-2009", piattaforma
didattica sulla corretta alimentazione portata nelle scuole medie
inferiori della provincia di Bologna dalla Fondazione del Monte e
dal Dipartimento di biochimica "G.Moruzzi" dell'Alma Mater, sono
stati presentati ieri mattina in via delle Donzelle. "Il progetto
ha avuto successo- dice la biochimica Silvana Hrelia, consulente
dell'iniziativa- perche' intercetta un problema reale: il 40% dei
nostri bimbi soffre di obesita'. In prospettiva- aggiunge-
significa che fra 20 anni potremmo trovarci con un 80% di obesi
fra gli adulti. Danni per la salute, ma anche per il servizio
sanitario nazionale".
L'importante, dunque, e' cominciare da subito, con i piu'
giovani: "Il segreto e' la prevenzione e la chiave e'
un'alimentazione sana- dice Giorgio Cantelli Forti, responsabile
della ricerca scientifica per la Fondazione del Monte- lo dico io
che sono un farmacologo: alimentandosi bene, molto spesso i
farmaci non servono, ed e' la societa' stessa a risparmiarne". Il
progetto, spiega Maddalena Bracchetti di Noema, azienda di
comunicazione realizzatrice dell'iniziativa, "si e' sviluppato
attraverso il lavoro in classe con gli insegnanti, debitamente
formati, e attraverso una mostra educativa itinerante portata in
tutti gli istituti. Infine- conclude Bracchetti- abbiamo lanciato
un concorso per giovani vignettisti, vinto dalle scuole medie
Guido Reni, Pepoli e Zappa". Alla presentazione dei risultati di
"Una settimana per una vita sana", piattaforma didattica sulla
corretta alimentazione portata in nove scuole medie inferiori del
territorio provinciale dalla Fondazione del Monte e
dall'Universita' di Bologna, non manca la voce degli insegnanti
coinvolti, che lanciano le loro proposte per la prossima
edizione: "Per stimolare l'attenzione dei ragazzi ci vogliono
piu' interventi esterni, magari di qualche giovane dottorando-
dicono i professori- e bisogna insistere di piu' nel
coinvolgimento delle famiglie. Ma soprattutto- concludono-
occorre puntare sulle attivita' di laboratorio: gli alunni hanno
bisogno di fare, di maneggiare, riconoscendo ad esempio l'amido e
lo zucchero".
Hrelia raccoglie i suggerimenti e rilancia: "Giusto
coinvolgere le mamme e i papa', ma non fermiamoci qui. Un grosso
ruolo lo gioca la rete dei medici di famiglia e dei pediatri.
Dobbiamo arruolarli. La questione dell'educazione- prosegue la
biochimica- e' di vitale importanza. A breve l'Unesco dichiarera'
la dieta mediterranea patrimonio mondiale dell'umanita' e siamo
noi italiani, paradossalmente, a rischiare di rimanere indietro.
Proprio nel sud- spiega Hrelia- si tende sempre piu' ad
abbandonare pasta e verdure". L'imperativo, insomma, e' tornare
alle origini: "Se ci riuscissimo- dice la dottoressa- potremmo
portare a 120 anni l'aspettativa odierna di vita. Ma bisogna
cominciare dalle piccole cose- insiste Hrelia- Riscoprire i pasti
come momento corale e ludico, ad esempio. Basta con il televisore
acceso mentre si e' a tavola. E che tutti mangino la stessa cosa,
senza tante storie. Questi ragazzi- conclude- li stiamo viziando
un po' troppo".
(Wel/ Dire)
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