(DIRE - Notiziario Sanita') Milano, 13 ott. - Lavoro piu' sicuro in Lombardia. Secondo i dati della Regione, tra il 2007 e il 2008 gli indici di frequenza infortunistica sono diminuiti del 5%. In calo anche gli incidenti con esito mortale (-37%), mentre raddoppiano le ispezioni delle Asl, dalle 26.215 del 2007 alle 52.309 nel 2008. Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, accoglie la proposta del governatore Roberto Formigoni di accentrare alla Regione il coordinamento dei piani di controllo di tutti gli enti che operano sul territorio. "La Lombardia, anche tenendo conto dei positivi risultati ottenuti, e' pronta ad assumersi maggiori responsabilita' sul tema della sicurezza del lavoro- ha detto Formigoni, presidente della Regione Lombardia-: per questo si candida a sperimentare, attraverso un accordo specifico con il Ministero, un modello che assegni alla Regione il ruolo di coordinamento dei piani di controllo di tutti gli Enti, anche nazionali, che operano sul territorio, come ad esempio Inail, Direzione regionale del lavoro, Ispels". La proposta, lanciata in occasione del convegno "Sicurezza sul lavoro": confronto su politiche adottate, risultati ottenuti e prospettive", tenutosi ieri a Milano, e' subito accolta dal ministro del Welfare, Maurizio Sacconi: "Sono pronto a sostenere la proposta di Regione Lombardia, discutendo con gli enti che si occupano di sicurezza allo scopo di integrare quanto piu' possibile le funzioni e realizzare un maggiore coordinamento". Il convegno si e' tenuto a oltre un anno dall'avvio del Piano regionale della sicurezza, sottoscritto da tutte le parti sociali. Gli indici di frequenza infortunistica" (cioe' il rapporto tra numero di infortuni e ore lavorate, o un'altra misura di esposizione al rischio, ndr) sono calati del 5% tra il 2007 e il 2008 e del 7% rispetto al 2006. Nel 2008 la riduzione degli infortuni nel settore dell'industria e' stata pari all'11%, mentre nelle costruzioni di quasi il 19%. Anche l'analisi degli infortuni mortali nei luoghi di lavoro in Lombardia mostra una riduzione del 37% dei casi rispetto all'anno 2007. Per ottenere risultati ancora migliori, secondo Formigoni bisogna migliorare l'attivita' di vigilanza: "L'azione deve essere diretta a prevenire gli abusi e a sanzionare i fenomeni di irregolarita', in una logica di approccio sostanziale e lontano da impostazioni formali". In questo senso la Lombardia ha avviato progetti per la realizzazione di varie attivita' di formazione, molte delle quali in due comparti a piu' alto rischio come l'edilizia e l'agricoltura, prevedendo gia' nel 2008 un investimento straordinario di 5,1 milioni. Da sottolineare anche l'impegno delle Asl, che fin dal 2007 si sono dotate di piani di prevenzione integrati per la vigilanza e il controllo. Oggi ci sono 15 piani integrati che permettono di definire corrette priorita' d'azione e di prevedere la misurazione dei risultati e con l'adozione del Piano regionale della sicurezza sul lavoro e' stata incrementata l'attivita' ispettiva, passata dai 26.215 sopralluoghi del 2007 ai 52.309 del 2008, che hanno gia' consentito di effettuare il controllo del 5% delle imprese attive in Lombardia. Nella successiva tavola rotonda, moderata dal vicepresidente di Regione Lombardia, Gianni Rossoni, nella quale sono intervenuti Raffaele Bonanni (segretario nazionale CISL), Samy Gattegno (presidente del Comitato Salute e Sicurezza Confindustria) e Natalino Guerrini (presidente nazionale Confartigianato), i relatori hanno ribadito la necessita' di spingersi sempre piu' verso una approccio educativo e preventivo nei confronti del tema della sicurezza del lavoro. In particolare, Raffaele Bonanni ha sottolineato l'importanza di una impostazione "partecipativa" e di collaborazione da parte di tutti verso questo problema - impostazione che in Lombardia funziona - e ha criticato i soggetti che "sono votati solo al ribellismo". Il segretario della Cisl si e' detto inoltre favorevole ad un meccanismo di premialita' per le imprese che attuano certe politiche e standard di sicurezza (una sorta di bonus malus). (Wel/ Dire)