SANITÀ. LAZIO, CANALI: ADEGUARE RETTE CENTRI TOSSICODIPENDENZA
"SONO FERME AL 2002, IN ALTRE REGIONI SONO SUPERIORI DEL 40%".
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 ott. - "Ho presentato
un'interrogazione a risposta scritta al presidente della Regione
Lazio, anche quale commissario ad acta per la Sanita', per sapere
come e quando intenda procedere all'adeguamento delle rette da
corrispondere agli enti ausiliari per l'assistenza alle persone
tossicodipendenti". Lo afferma in una nota Luigi Canali,
presidente della commissione Sanita' della Regione Lazio.
"A tutt'oggi, infatti, tali rette risultano essere ferme al
2002- prosegue Canali- quando la giunta regionale le aggiorno'
provvisoriamente in attesa di recepire un atto di intesa fra lo
Stato e le Regioni risalente addirittura al 1999. Poiche' fino ad
ora non risulta che quest'atto d'intesa sia stato fatto proprio
dalla Regione Lazio, nonostante sul suo recepimento starebbe
lavorando un fantomatico 'gruppo di lavoro' nominato nel 1999,
occorre adeguare d'urgenza le rette cosi' da assicurare una
dignitosa assistenza ai tossicodipendenti".
Secondo quanto afferma Canali, "nelle altre regioni la retta
giornaliera e' mediamente superiore di oltre il 40% a quella
applicata nel Lazio per cio' che concerne l'area terapeutico
riabilitativa in regime residenziale. A titolo esemplificativo, a
fronte dei circa 39 euro erogati dalla nostra regione in tali
strutture, le regioni Calabria e Lombardia erogano circa 53 euro
al giorno per paziente tossicodipendente, mentre l'Emilia-Romagna
e le Marche erogano rispettivamente circa 63 e 65 euro".
Canali denuncia anche che, "se rifletto sul fatto che per
ospitare un cane, con tutto il rispetto dovuto a questo nobile
animale, in determinate cliniche veterinarie, si pagano cifre che
non si discostano molto da quelle erogate dalla nostra regione
per l'assistenza in regime residenziale ad un paziente
tossicodipendente, abbiamo forse la dimensione fotografica della
scarsa attenzione fin qui mostrata rispetto al mondo della
tossicodipendenza".
L'auspicio di Canali e' che "si intervenga al piu' presto per
risolvere il problema- conclude- sovvenzionando adeguatamente i
centri, le associazioni e le comunita' che operano nel settore,
affinche' possano rispondere al meglio non solo alle esigenze dei
pazienti ma anche a quelle delle famiglie degli stessi".
(Wel/ Dire)
|