ASSOCIAZIONE GENITORI: MA SENSIBILIZZARE, NON COLPEVOLIZZARE.
(DIRE - Notiziario Sanita') Modena, 8 ott. - Se i ragazzi
minorenni si ubriacano le famiglie devono essere avvertite, i
genitori sono responsabili del comportamento dei figli e devono
essere consapevoli di cio' che i figli fanno, ma le comunicazioni
a riguardo vanno fornite con modi che possano sensibilizzare, non
colpevolizzare. Questo il pensiero del'Associazione italiana
genitori (Age), in merito all'ordine del giorno approvato
all'unanimita' dal Consiglio comunale di Modena per invitare il
sindaco Giorgi Pighi ad emettere un'ordinanza che tra l'altro
preveda di notificare ai genitori quando i figli violano la legge.
"Vedo molti giovani comprare carrelli pieni di birra nei
supermercati, e questo mi dispiace, la liberta' e' diventata
licenza di farsi del male. Per aiutare i giovani ed evitare che
consumino alcolici ci vogliono ammende, anche se possono sembrare
coercitive, e le famiglie non possono non sapere come i figli si
comportano", spiega Giovanni Bonvini, presidente Age
Emilia-Romagna. "Le famiglie sono responsabili dei figli, dunque
vanno sensibilizzate al problema, senza colpevolizzare nessuno",
aggiunge il presidente.
Bonvini, dunque, apprezza l'interessamento del Comune di
Modena al tema, ma crede che per fermare il fenomeno "non serva
tanto un'ordinanza comunale, quanto che il Comune si faccia
partecipe ed interprete di questo fatto e che la famiglia possa
essere informata, non pubblicamente ma attraverso forme di
sensibilizzazione da studiare". Per il presidente bisogna invece
fare in modo che "il fenomeno venga affrontato insieme alla
famiglia, non con un'azione autoritaria, ma con un qualcosa che
possa modificare la situazione, con interventi se non punitivi
almeno limitativi".
L'Age si focalizza dunque piu' sul "far prendere
consapevolezza alle famiglie", che sullo strumento da mettere in
campo, anche perche' nel caso in cui le Forze dell'ordine
fermassero un minorenne ubriaco o mentre compra alcolici, "le
famiglie andrebbero avvertite nei dovuti modi, senza
colpevolizzarle", spiega ancora Bonvini. "Bisogna vedere prima la
situazione della famiglia, che rapporto ha con i figli, la
comunicazione deve avere risvolto educativo e sociale", aggiunge
infine il presidente.
(Wel/ Dire)