IN ARRIVO LE LINEE GUIDA SULLE TERAPIE VOLUTE DALL'IOM.
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 8 ott. - Per la prima volta in
Italia, gli oncologi avranno a disposizione un'opera omnia per il
trattamento del dolore oncologico. L'Aiom (Associazione italiana
di oncologia medica) ha infatti affidato a un gruppo di esperti
multidisciplinare, coordinato dal dottor Marco Maltoni, direttore
dell'U.O. Cure Palliative-Hospice dell'Ausl di Forli', il compito
di redigere le prime Linee-Guida sulla "Terapia del dolore in
oncologia". Dopo sei mesi di lavoro, proprio Maltoni, domenica 11
ottobre, presentera' ufficialmente il documento nell'ambito del
congresso nazionale dell'associazione a Milano.
"Il fatto che l'Aiom ci abbia affidato l'incarico di mettere a
punto le linee guida sul dolore oncologico, prima mai trattato
cosi' sistematicamente fra gli oncologi medici italiani, e'
sintomatico di una crescente attenzione su questi temi- spiega
Maltoni- lo prova anche il fatto che pochi giorni fa la Camera ha
esaminato il disegno di legge su 'Disposizioni per garantire
l'accesso alle cure palliative e alle terapie del dolore'".
Tale interesse trova riscontro pure a livello locale. "Grazie
anche alla collaborazione con l'U.O. Cure Palliative-Hospice-
rivela il direttore- l'Irst di Meldola ha ottenuto dall'Aiom la
designazione a centro di eccellenza per l'integrazione fra
oncologia medica e cure palliative. Da circa un anno, infatti,
una dottoressa della nostra unita' e' distaccata a Meldola, con
una presenza continuativa in reparto che, nel tempo, ha dato
ottimi risultati".
E' dunque in questo rinnovato contesto che s'inserisce la
stesura delle linee-guida, alla quale il gruppo si e' messo
all'opera a marzo. "Il nostro e' un documento dal taglio
prettamente scientifico- spiega il dottor Maltoni- abbiamo
consultato l'intera letteratura disponibile sull'argomento per
capire quali interventi farmacologici e organizzativi, ad esempio
la collaborazione fra oncologia medica e cure palliative, siano
piu' utili per controllare il dolore".
Quello oncologico e' un dolore diverso da tutti gli altri. "La
sua cifra distintiva e' la globalita': si tratta di un dolore
psicologico, fisico, persino spirituale- prosegue l'esperto- e'
per tale motivo che occorrono una valutazione multidisciplinare e
un approccio multidimensionale, ponendo l'attenzione all'ascolto
e alla soluzione delle diverse sfaccettature che causano la
sofferenza del malato oncologico e della sua famiglia. Sono
necessari, quindi, coordinamento e stretta integrazione tra i
diversi attori che intervengono nella presa in carico del malato:
medico di famiglia, oncologo medico, medico palliativista".
Per quanto riguarda le indicazioni farmacologiche contenute
nelle linee guida, "c'e' sostanzialmente la conferma
dell'utilizzo degli oppioidi, per i quali la legge prevede ora
una prescrizione semplificata- rivela- nel 90% dei casi, e'
sufficiente la normale ricetta". Se gli oppioidi restano il punto
di riferimento nel trattamento del dolore oncologico, il
documento apre comunque a nuovi farmaci, come quelli per la
ricalcificazione ossea o gli anticorpi monoclonali anti-fattore
di crescita nervoso. "Anche il nostro Hospice- aggiunge Maltoni
riguardo a questi ultimi- partecipera' alla loro sperimentazione".
Chiaramente, le linee guida non vogliono ne' possono
costituire un obbligo per i professionisti, ma semplicemente un
punto di riferimento. "L'esperienza dolorosa umana racchiude in
se' una componente totalmente soggettiva, unica e irripetibile,
che deve essere affrontata in modo peculiare paziente per
paziente- spiega il dottor Maltoni- tuttavia vi e' anche una
componente 'fisica' piu' sistematizzabile ed affrontabile con le
metodiche della medicina basata sull'evidenza. Il nostro
documento dunque non e' assolutamente coercitivo, ma puo'
costituire uno strumento utile da consultare, in caso di dubbi,
per verificare qual e' l'atteggiamento maggiormente condiviso a
livello scientifico su questi temi, ottimizzando cosi'
l'attenzione e la cura al malato oncologico".
(Wel/ Dire)