130 CASI OGNI 100MILA ABITANTI TRA I MANITOBA, MENO PER GLI ALTRI
(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 1 ott. - Un rapporto
dell'associazione per diritti umani Survival international,
denuncia "i gravissimi rischi a cui l'influenza suina sta
esponendo i popoli indigeni del mondo a causa delle loro basse
difese immunitarie e dell'alta incidenza di alcune malattie
croniche". Il rapporto, intitolato 'Influenza suina e popoli
indigeni', illustra come i popoli indigeni di Canada e Australia
siano "gia' stati duramente colpiti dalla pandemia a causa
dell'impoverimento delle loro comunita', del sovraffollamento e
della mancanza di adeguate misure igieniche". Tra di loro si
registra anche un'incidenza di malattie croniche come diabete,
disturbi cardiaci, obesita' e alcolismo.
Il rapporto viene pubblicato "a pochi giorni di distanza dalla
consegna di sacche per cadaveri alle comunita' delle 'Prime
nazioni' del Manitoba, in Canada, assieme a mascherine e
disinfettanti per le mani", avverte Survival international. Tra
le comunita' delle 'Prime nazioni' della provincia, "i casi di
influenza suina ammontano gia' a 130 ogni 100.000 abitanti, di
contro ai 24 ogni 100.000 che si registrano tra il resto della
popolazione". Nonostante molte famiglie non abbiano accesso
all'acqua pulita, "il governo del Canada ha tardato a inviare i
disinfettanti alle comunita' della riserva, in cui e' diffuso
l'alcolismo, per timore che la gente potesse berli". "Ho rivolto
un appello al popolo del Canada perche' lavori con noi per far
si' che questo virus mostruoso mieta il minor numero possibile di
morti- dice il Grande capo David Harper alla Cbc- non spediteci
sacche per i cadaveri. Aiutateci a organizzarci, mandateci
medicine". E Armand MacKenzie, della Nazione Innu del Canada
orientale, aggiunge: "Voglio sperare che in Canada, le parole 'i
piu' alti standard di salute raggiungibili' stiano a significare
qualcosa di piu' che spedire sacche per cadaveri alle comunita'
indigene delle Prime Nazioni. Per affrontare la pandemia ci
occorre un vero programma, gestito in collaborazione con noi
indigeni".
Il rapporto di Survival solleva anche "grande preoccupazione
per le sorti delle tribu' isolate che non hanno difese
immunitarie contro le malattie provenienti dall'esterno". Tra di
loro, "persino un semplice raffreddore puo' rivelarsi fatale".
Nell'Amazzonia peruviana, "i membri della tribu' dei Matsigenka
sono gia' stati colpiti dall'influenza suina, e questo fa temere
il diffondersi del contagio tra le tribu' incontattate che
risiedono nelle vicinanze". Qualsiasi contatto con esterni
portatori del virus "potrebbe devastare intere comunita'".
Purtroppo "non sorprende che siano proprio i popoli tribali a
essere piu' gravemente colpiti dall'influenza suina- dice Stephen
Corry, direttore generale di Survival International- anni di
colonialismo e di politiche di assimilazione forzata li hanno
gettati nell'indigenza e hanno lasciato loro in eredita' problemi
di salute cronici". Questo rapporto "offre una lucida lettura del
problema- aggiunge Corry- ma speriamo possa servire anche come
monito per quei governi che per troppo tempo hanno ignorato i
bisogni sanitari delle loro popolazioni piu' vulnerabili"."Ci
appelliamo anche al senso di responsabilita' dei turisti-
conclude Francesca Casella, direttrice di Survival Italia- alcuni
tour operator hanno aperto resort di lusso a pochi metri di
distanza dalle terre abitati da alcuni dei popoli piu' isolati e
vulnerabili del mondo, come i Jarawa delle Isole Andamane. Non
esistono precauzioni efficaci contro l'importazione del virus nei
loro villaggi. Per scongiurare epidemie devastanti,
potenzialmente capaci di provocare la totale estinzione di questi
popoli, occorre stargli alla larga".
Dal 1969 Survival International (www.survival.it) aiuta i
popoli indigeni di tutto il mondo a proteggere le loro vite, le
loro terre e i loro fondamentali diritti umani
(Wel/ Dire)