(DIRE - Notiziario Sanita') Modena, 1 ott. - Cittadini e imprese modenesi sono soddisfatti della qualita' della vita della propria citta', questo grazie a buoni rapporti in famiglia, erogazione di cultura ed entertainment, e uno sviluppo economico ed industriale che tutela l'ambiente e rispetta il territorio. Per contro, evidenziano preoccupazione per la precarieta' del lavoro e la possibile mancanza di occupazione, per la crisi, l'insicurezza e l'immigrazione. In generale, residenti ed operatori economici vedono calare costantemente la qualita' della vita, che pur rimane in valore assoluto a livelli elevati rispetto al resto d'Italia, stanno peggio di un anno fa, ma credono che l'anno prossimo la situazione migliorera'. Questa la fotografia del tessuto sociale modenese scattata dalla Camera di Commercio di Modena, riunita in Consiglio per la presentazione del Rapporto sull'andamento economico provinciale curato dal centro studi camerale. Ad illustrare i risultati dello studio, basato su un campione di 800 cittadini e 400 imprese, nella seduta odierna, per la prima volta visibile in streaming online sul sito internet della Camera di commercio, sono stati Alessandro Amadori di Coesis Research e Aldo Bonomi di Aaster.Sfogliando il rapporto si scopre dunque che "l'87% dei cittadini e' molto o abbastanza soddisfatto della qualita' della vita modenese, dato che sale al 90% se si considera solo il sottosegmento dei diplomati, risultato molto buono confrontato con la media nazionale del 70%", spiega Amadori. Tra i fattori che contribuiscono a far stare bene i cittadini ci sono "la famiglia, intesa anche come solidarieta' sociale, l'erogazione di cultura ed entertainment, la tutela dell'ambiente e l'ecologia, uno sviluppo economico che rispetta il proprio territorio", aggiunge Amadori. Ma danno soddisfazione anche "la sanita', la scuola, le infrastrutture, l'imprenditoria, e le politiche giovanili; sotto il 50% delle risposte positive solo la sicurezza, il lavoro e l'immigrazione di extracomunitari", aggiunge ancora il ricercatore. Tra le criticita' c'e' invece "il lavoro, la sicurezza e l'ordine pubblico", che si trasformano in richieste di intervento immediato all'amministrazione locale. "Tra le priorita' avvertite per un intervento dell'amministrazione c'e' il lavoro e l'occupazione, seguita da sicurezza e ordine pubblico (28%, ma considerando solo le donne si sale al 32%), e welfare, in particolare sanita'", spiega ancora Amadori. Dai risultati si evince la presenza di un "modello modenese, che finora non e' stato comunicato e apprezzato per tutto quello che puo' dare, non si tratta solo di prodotti ma della societa', del modo di vivere, che puo' essere di stimolo per altri territori per costruire il futuro del Paese", aggiunge il ricercatore. A testimonianza di questo il fatto che "il 96% del campione e' d'accordo con l'idea che i modenesi lavorano con impegno e responsabilita', il 91% e' orgoglioso di essere modenese e l'86% considera Modena ricca di bellezza e cultura e vede i modenesi come persone ospitali". Per contro gli operatori commerciali sono meno soddisfatti dei cittadini e piu' pessimisti. Nonostante cio' non auspicano un sistema assistenziale, ma chiedono "dei catalizzatori, strumenti per affrontare le sfide del futuro con le risorse che gia' ci sono", spiega ancora Amadori. Gli imprenditori credono che si debba migliorare "il rapporto con il sistema creditizio, che ci voglia attenzione alla situazione dell'occupazione e sostegno allo sviluppo economico". Per contro "sono soddisfatti delle proprie capacita' imprenditoriali, dell'Universita' e della scuola e dell'interscambio che c'e' con il mondo delle imprese, e considerano il proprio territorio complessivamente competitivo", aggiunge Amadori. Analizzando in profondita' le risposte degli imprenditori, la situazione sembra meno rosea di quello che appare agli occhi dei cittadini. "Famiglia, impresa e qualita' della vita non bastano piu', e hanno dei problemi, ad esempio la famiglia da sola non riesce piu' a tramandare l'attivita' d'impresa tra le generazioni, e il rapporto con l'immigrazione non e' poi cosi' pacifico e scontato", spiega Bonomi. Per superare quella che per i ricercatori e' una vera e propria "crisi di trasformazione del modello di comunita', Modena deve aprirsi al mondo, deve cercare di agganciarsi al globale mantenendo una sua capacita' locale". Per gli imprenditori a proposito mancano ancora "reti infrastrutturali, ci ancora sono problemi nei rapporti con le banche, si deve migliorare il rapporto con la rete dei saperi, e tra manifattura e terziarizzazione", aggiunge infine Bonomi. (Wel/ Dire)