(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 26 nov. - La Cisl del Lazio con una nota diffusa ieri si dice "fortemente preoccupata per il mancato trasferimento dei fondi spettanti alla Regione Lazio, previsti da norme nazionali come conseguenza del Piano di rientro (1,1 miliardi certificati dalla Corte dei conti), della quota spettante per la fiscalita' generale (2,5 miliardi tra addizionali Irpef e maggiorazione Irap), in aggiunta alla mancata approvazione e relativa assegnazione dei piani di edilizia sanitaria (triennali) per risorse complessive di circa 569 milioni di euro". Il mancato trasferimento da parte del Governo, aggiunge il sindacato, "sta gia' determinando difficolta' economiche per la Regione costretta a ricorrere ad anticipazioni di cassa, oltre che il differimento dei pagamenti ai fornitori (maggiori di 350 giorni), con possibili ricadute sui livelli occupazionali dell'intero indotto". Al tempo stesso, la Cisl del Lazio e' "preoccupata per il ritardo con il quale il vicepresidente Montino offre risposte in merito ai punti del Patto contro la crisi, circa l'attivazione dei 1.000 posti letto di residenze sanitarie assistenziali (Rieti, Latina e Roma), liste di attesa e abolizione ticket per malati oncologici (ogni anno nella Regione Lazio ci sono 26.000 nuovi casi di tumore)". Il sindacato, quindi, esprime il proprio timore per "l'assenza di concertazione da parte del commissario alla sanita' (insediatosi da circa un mese), in merito al confronto sul Piano sanitario regionale che e' in fase di approvazione e sui contenuti dei decreti gia' emanati". In assenza di risposte tempestive e rassicuranti, la Cisl chiedera' a Cgil e Uil di intraprendere iniziative di denuncia politica e di mobilitazione dei pensionati e dei lavoratori. (Wel/ Dire)