(DIRE - Notiziario Sanita') Napoli, 19 nov. - Alla conferenza per
l'infanzia a Napoli c'e' anche la figlia del principe delle
risate, Liliana De Curtis, impegnata in opere di solidarieta' ai
minori. Di ritorno da Bucarest dove ha presentato il suo ultimo
"Malafemmena" - il cui ricavato della vendita sara' devoluto in
beneficenza per una comunita' di 250 bambini nel Mozambico, resi
orfani dall'Aids - ha ricordato anche l'impegno per i bambini
italiani, in particolare 500 minori a rischio a Napoli. "Questi
bambini non vanno dimenticati dobbiamo aiutarli in tutti i modi.
Non ricada sulla nostra coscienza non aver dato un futuro a
questi ragazzi".
Ad accoglierla ed applaudirla il sottosegretario alla
presidenza del consiglio Carlo Giovanardi. "Le parole della
Convenzione Onu- ha detto- ancora in molte parti del mondo non
hanno trovato attuazione. Il diritto di crescere dei minori e'
prima di tutto un diritto alla nascita, a venire al mondo, a
crescere senza morire di fame, a non essere sfruttato, non essere
utilizzato nelle guerre dalla criminalita' organizzata. E ci sono
anche doveri per i giovani: essere uno studente che si applica,
un figlio, apprestarsi ad essere un cittadino che dara' un
contributo a una societa'". Ma per Giovanardi "non c'e' minore
senza famiglia ed ecco che non si puo' pensare ad un piano
nazionale per l'infanzia che non sia incluso in quello per la
famiglia". E questo, ha ammesso lo stesso Giovanardi, "e' un
punto di dissenso con la visione dell'Osservatorio nazionale che
ha redatto lo schema del piano d'azione. Cosi' come un'altra
divergenza riguarda il concetto di partecipazione che secondo il
sottosegretario se e' condivisibile per un adolescente e'
abbastanza inutile per un bambino di 5 anni che invece deve
essere solo aiutato a crescere". Sulle polemiche relative alla
mancanza dei ministri ha poi aggiunto: "Non so perche' si e'
detto che la conferenza e' inutile. Ci siano tre giorni di
discussione, quale migliore occasioni per arricchire la bozza che
c'e' stata presentata. I partiti e la politica lasciamoli fuori".
Ma, ha sottolineato, "se vogliamo fare un piano serio dobbiamo
far si' che trovi corrispondenza nella capacita' di finanziarlo".
(Wel/ Dire)