(DIRE - Notiziario Sanita') Torino, 17 nov. - Promuovere la salute orale nelle comunita' svantaggiate: e' questo il tema al centro del convegno "Odontoiatria sociale e volontariato in Piemonte" che ha avuto luogo venerdi' pomeriggio presso la Dental School a Torino. Mancano in Italia dati sull'odontoiatria sociale; l'incontro e' stato quindi l'occasione per presentare dati preliminari e raccogliere elementi di ricerca e formazione. "Oggi il sorriso e' la dimostrazione della classe sociale a cui si appartiene" ha dichiarato Giancarlo Vecchiati, direttore Ecitoh (European Center for Intercultural Training in Oral Health), introducendo l'incontro. Roberto Santopadre (Giaco, Gruppo italiano per accesso alle cure orali) ha citato i dati dell'Istat sulla poverta' in Italia, sottolineando come nel 2008 le famiglie in poverta' relativa fossero quasi 3 milioni, ovvero poco meno di 8 milioni di individui, e in poverta' assoluta quasi 3 milioni di persone. Il 73% di coloro che si rivolgono ai centri della Caritas di Roma per le cure odontoiatriche sono stranieri, ha sottolineato Santopadre, mentre per gli italiani (10%) giocano fattori come la vergogna. I rumeni sono la comunita' piu' numerosa, uomini e donne nella stessa percentuale, la fascia di eta' e' la giovane-adulta, "ma in futuro cambiera', con l'invecchiamento della popolazione immigrata". "Ai centri si rivolgono non solo persone con problemi importanti, ma anche piu' leggeri, come una piccola ricostruzione o perche' preoccupate per qualche problema dentale". Nel primo semestre del 2004 - anno in cui e' nato - il Giaco ha offerto 924 prestazioni; nel triennio 2004-2006 il 42% ha riguardato i rumeni, il 10% italiani. "Dagli anni '80- ha raccontato Santopadre- la relazione medico-paziente si e' svolta in tre fasi: esotismo, scetticismo, criticismo". Nella prima, il medico pensa che lo straniero abbia delle malattie strane, esotiche: e' la sindrome di Salgari, l'aspettativa distorta, mentre da parte sua il paziente straniero, ha la sindrome di General Hospital: pensa di trovare le strutture che ha visto in televisione nelle telenovela occidentali, ed e' deluso quando trova ambienti magari modesti. Alla fine, conclude Santopadre, il tutto si normalizza: quando il medico non trova niente di esotico e il paziente non trova il dottor Kildare. Corrado Ferrero ha presentato invece l'attivita' di Camminare Insieme, associazione di volontariato, che dal 1993 fornisce gratuitamente assistenza medica qualificata sul territorio di Torino. Lavora soprattutto con stranieri. "L'odontoiatria e' una specialita' importante" ha sottolineato, citando il numero di volontari (600) che negli anni hanno partecipato al progetto. Ancora una volta i numeri delle persone assistite riflettono la situazione migratoria sul territorio: il 12,9% sono rumeni, ma anche i provenienti degli altri 10 paesi piu' rappresentativi sul territorio (Marocco, Albania, ecc.). Molto critico rispetto al reato di clandestinita', che rende difficile un percorso di cura: "Quando arrivano da noi hanno un'esigenza, soprattutto legata ai denti. Ma appena il dolore cessa, spariscono, e' impossibile seguirli. In questo scenario, e' impossibile la prevenzione, ed e' difficile curare. E questo porta anche ovviamente delle conseguenze sulla nostra popolazione". Al convegno Simone Buttiglieri, Marco Negro e Andrea Tedesco hanno poi presentato i dati preliminari sulla salute orale in pazienti ultrasessantacinquenni istituzionalizzati e in assistenza domiciliare in Piemonte. "La popolazione italiana sta invecchiando- hanno esordito i relatori- la salute orale e generale, correlata con la poverta', incide con la qualita' della vita". Una buona qualita' dell'esistenza significa parlare con gli altri, avere rapporti sociali, un elemento importante per tutti, ma soprattutto per gli anziani, per cui non avere i denti puo' portare ad isolarsi, e anche alla depressione. Inoltre gli anziani possono avere malattie al cavo orale, e questo e' sempre trascurato nelle case di riposo, per motivi culturali e perche' non ci sono dati a riguardo. Il programma del Coi (Cooperazione odontoiatrica internazionale onlus) e' di valutare la salute orale in Italia, promuovere la consapevolezza della necessita' di un impegno comune per combattere le cause del grave divario tra Nord e Sud del mondo e per il diritto alla salute orale per le comunita' svantaggiate, con attivita' di sensibilizzazione e di odontoiatria sociale. Le visite nelle case di riposo avvengono con una pila frontale e in camera o in infermeria. Diverse le schede utilizzate per la cura, molto importante quella relativa alla salute percepita, che spesso non concorda con lo stato reale. Difficile anche il rapporto con il paziente: la sua caratteristica e' la fragilita', molti sono ultraottantenni, molti hanno problemi di demenza quindi non sanno quale sia davvero la situazione, che e' di grave carenza. È quindi necessaria l'organizzazione di corsi specifici per la formazione del personale, la sensibilizzazione dei medici sulla salute orale e la prevenzione. Di informazione, prevenzione e cura, per portare aiuto ad una fascia sociale che non puo' curarsi per mancanza di mezzi, ha parlato Bartolomeo Griffa, vice presidente nazionale dell'Andi (Associazione nazionale dentisti italiani). L'informazione, anche grazie ad iniziative come l'Oral Cancer Day del 12 settembre, e quali siano le problematiche e su come ricercarle. La prevenzione, anche grazie ad un progetto nelle scuole, con la formazione degli insegnanti. La cura, impossibile fornirla a tutta la popolazione, anche coinvolgendo i dentisti italiani nell'Andi (su 23.000 dentisti, finora hanno aderito in 6.000 circa). Giampiero Bedrone e Marco Cauda, responsabili dell'ambulatorio odontoiatrico, hanno illustrato l'attivita' di odontoiatria sociale negli Asili notturni Umberto I di Torino (10 medici, 4 infermieri e un team di volontari). I pazienti: fra i 30 e i 50 anni, in eta' lavorativa, l'85% italiani, 15% stranieri; con un aumento significativo, soprattutto nell'ultimo trimestre. Un segno di richiesta di aiuto, hanno spiegato, l'emergere del disagio da parte delle famiglie italiane. (Wel/ Dire)