(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 12 nov. - Bloccare il
nutrimento al tumore con farmaci efficaci indirizzati
direttamente al suo interno, minimizzando gli effetti
collaterali. È il traguardo che si erano posti e hanno raggiunto
alcuni ricercatori italiani attivi nella lotta contro
l'epatocarcinoma ed il colangiocarcinoma. I medici, che
appartengono all'Ircss Fondazione Salvatore Maugeri, hanno
pubblicato i risultati sulle riviste scientifiche Anticancer
Research e Cardiovascular and Interventional Radiology. Il gruppo
di ricerca ha sperimentato l'utilizzo dell'oxaliplatino, un
farmaco chemioterapico gia' noto, impiegato nella terapia di vari
tipi di tumore e gravato da effetti collaterali per l'intero
organismo, veicolato pero' attraverso particolari microsfere
(hepasphere) che riescono a trasportarlo e trattenerlo in sede
tumorale, evitando una diffusione nel sangue. Con la nuova
tecnica, infatti, si ottiene una grande concentrazione di farmaco
nel tumore senza dispersione nei tessuti sani, come emerge dai
profili farmacocinetici, e quindi si minimizzano gli effetti
collaterali della chemioterapia. Il tumore viene embolizzato in
una o piu' sedute e il paziente viene successivamente rivalutato
con esami strumentali, TC o RMN, per verificare la completa
necrosi tumorale. Uno studio intratessutale (il primo di questo
genere) dimostra gli effetti positivi nel fegato dell'azione
embolizzante dell'oxaliplatino veicolato con le microsfere. I
risultati ottenuti dai ricercatori assumono ancora maggior
rilievo se si pensa che il tumore al fegato e' la quinta causa di
morte a livello mondiale e che il colangiocarcinoma rappresenta
circa il 20% di tutti i tumori primitivi del fegato.
(Wel/ Dire)