(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 5 nov. - "Nonostante il supporto politico unanime in tutt'Europa per un trattamento dei tossicodipendenti invece della loro condanna, 14 paesi su 26 non hanno riferito alcuna statistica per questi esiti". È quanto denuncia la Relazione 2009 dell'Osservatorio europeo delle droghe e le tossicodipendenze. "L'ultimo piano di azione dell'Ue- si legge nella relazione- in materia di lotta contro la droga invita gli Stati membri a "garantire l'attuale valutazione della politica antidroga". Una valutazione del processo che si avvalga di statistiche sulle pene comminate e su altri fattori per comprendere come sono state attuate le modifiche legislative sarebbe un'iniziativa semplice, ma basilare. La valutazione potrebbe anche contribuire a misurare l'efficacia e l'efficienza del sistema". Secondo lo studio, per il reato di detenzione di stupefacenti per uso personale, la Repubblica ceca, la Danimarca, la Germania, la Francia, la Lettonia e i Paesi Bassi si sono rivelati i piu' propensi a comminare sanzioni pecuniarie. La Polonia e la Croazia sono ricorse maggiormente a pene sostitutive alla detenzione, mentre l'Italia, l'Austria, il Portogallo, la Slovacchia e il Regno Unito hanno segnalato prevalentemente ammonimenti o procedimenti giudiziari sospesi. "Molti consumatori fermati dalle forze dell'ordine non sono mai finiti in tribunale- si legge nella relazione- ma tra quelli sottoposti a giudizio per consumo o detenzione personale un certo numero e' stato immediatamente condotto in carcere. La recidiva reiterata degli autori di reati in materia di stupefacenti (fino al 60% secondo gli scarsi dati a disposizione) potrebbe spiegare il fenomeno". Per quel che riguarda i reati di spaccio, invece, i dati forniti dai diversi paesi mostrano come e' stata comminata piu' spesso una pena detentiva rispetto ad altre pene. "Nella Repubblica ceca- continua la relazione- nonche' in Germania, Portogallo e Slovacchia, la maggior parte delle condanne detentive sono state sospese. Due Stati membri (Paesi Bassi, Regno Unito) hanno imposto lavori socialmente utili ad oltre il 10% dei responsabili di reati di spaccio". Inoltre, laddove le tipologie di reato non sono state suddivise nei flussi di dati nazionali, e' emerso che vi e' stato un maggior ricorso alle pene pecuniarie in Irlanda, Lussemburgo, Ungheria e Svezia, rispetto al ricorso alla sospensione delle pene detentive, prevalente in Bulgaria e Romania. Tra i paesi che hanno fatto un significativo ricorso ai lavori socialmente utili si distinguono l'Irlanda, i Paesi Bassi, la Polonia e il Regno Unito. Sono tredici, infine, i paesi che hanno indicato la durata delle pene detentive comminate. La pena detentiva media per reati di consumo o detenzione personale oscilla da 1 a 29 mesi. Mentre per i reati di spaccio, le medie oscillano da un mese per bassi quantitativi di droga fino a piu' di tre anni per gravi reati di traffico. Piuttosto rare le pene detentive di lunga durata, "dato che- come spiega la relazione- corrobora l'ipotesi che in Europa i 'baroni della droga' siano pochi e difficili da condannare". (Wel/ Dire)