(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 nov. - Meno politica e piu' merito nella Sanita' del futuro: questo il filo conduttore della Conferenza nazionale programmatica del Segretariato italiano giovani medici (Sigm), l'associazione italiana dei giovani medici, tenutasi a Roma nei giorni scorsi nella sala conferenze della Fondazione Empam. E' un settore molto vasto quello dei giovani medici italiani: 23 mila quelli in formazione specialistica, 1.500 in formazione specifica di medicina generale, alcune migliaia i dottorandi e gli assegnisti di ricerca: di questi, ogni anno si avviano all'esercizio della professione circa 8.000 specialisti, 500 specialisti in medicina generale, che si aggiungono alla fetta di precariato che si va sempre piu' ingrossando. Il Simg come realta' associazionistica si prefigge di portare a sintesi e presso le istituzioni competenti le istanze dei giovani medici-chirurghi italiani (specializzandi, specialisti ospedalieri e libero professionisti, ricercatori, medici in formazione specifica di medicina generale, ecc.). A Roma i delegati delle sedi Sigm si sono incontrati per affrontare in presenza delle istituzioni governative, politiche e accademiche le principali tematiche di attualita' per la categoria. Tra queste: concorso e diritto di accesso alle scuole di specializzazione, formazione medico specialistica, formazione e status del medico in formazione specifica di medicina generale, accesso dei giovani medici alla ricerca, semplificazione burocratica e normativa, accesso al mondo del lavoro e tutela previdenziale, criteri di selezione per l'accesso al ruolo di dirigente medico. "Affermare un modello di medico che abbia padronanza della propria professione in ogni condizione, oltre i confini geografici e culturali, aprendosi al confronto con le realta' assistenziali internazionali senza trascurare di contribuire al miglioramento del complicato contesto nel quale opera, e' il sogno dei soci del Sigm", spiega Walter Mazzucco, presidente nazionale dell'associazione. "Il nostro impegno e' volto a non far disperdere le motivazioni iniziali che hanno indotto i giovani ad intraprendere il lungo percorso formativo della medicina, salvaguardando l'attenzione alla cura della persona globalmente intesa, prima ancora che al paziente-utente". "Il Sigm vuole rappresentare un movimento di pensiero che rinnovi nello spirito la medicina italiana, creando i presupposti per favorire il dialogo tra medicina universitaria, ospedaliera e territoriale, superando gli steccati che derivano dalla ultraspecializzazione e dalla mancanza di una cultura di sistema e di rete: tutto cio' produce quotidianamente carenze, disservizi e spreco di risorse", sottolineano dal comitato organizzatore della Sede Sigm di Roma, composto da Martino Trapani, Marco Mafrici e Francesco Macri'. (Wel/ Dire)