(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 3 nov. - No alla pubblicita' diretta dei farmaci da parte delle case produttrici, che potrebbero cosi' arrivare ai consumatori senza alcuna intermediazione, a partire da una corretta informazione su utilizzo ed efficacia dei farmaci stessi. La richiesta arriva da un nutrito gruppo di associazioni e organizzazioni di operatori ed esperti -"No Grazie Pago Io", ISDB Italia, Network
WONCA-Italia, Associazione Culturale Pediatri- che firmano una lettera aperta indirizzata al ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, al viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, e alle principali autorita' sanitarie italiane, e per conoscenza ai deputati italiani al Parlamento Europeo, alla Federazione nazionale degli Ordini dei medici e alle associazioni di Consumatori. Il 10 dicembre 2008 la Commissione europea ha approvato tre proposte di legge per il settore farmaceutico. Una di queste riguarda le regole, che dovranno essere uniformi in tutta l'Ue, e propone di revocare il divieto di pubblicita' sui farmaci da prescrizione attualmente in vigore, autorizzando l'industria farmaceutica a fornire informazioni ai cittadini sui farmaci che si possono ottenere solo con ricetta medica (l'autorizzazione alla pubblicita' per i farmaci da banco esiste gia'). La proposta, prima di essere trasformata in direttiva, e quindi obbligatoriamente in leggi nazionali, dovra' passare al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea. Dal momento che l'attuale presidenza svedese ha intenzione di rilanciare la proposta di informazione sui medicinali soggetti a prescrizione medica diretta ai cittadini da parte dell'industria farmaceutica, le associazioni fanno presente che la pubblicita' (Dtca) diretta ai cittadini sui farmaci da prescrizione medica da parte delle industrie produttrici, e' attualmente possibile solo negli Usa e in Nuova Zelanda. In entrambi i paesi, dopo "il caso Vioxx", e' stata richiesta la revisione della legislazione al riguardo, proponendone ulteriori limiti o addirittura l'eliminazione. La promozione diretta al pubblico porta "ad un enorme aumento delle richieste ai medici e delle prescrizioni per i farmaci oggetto di tale promozione. Un recente rapporto dell'Institute of Medicine statunitense conferma che la pubblicita' diretta ai consumatori aumenta l'uso precoce di nuovi farmaci, i cui effetti avversi sono ancora poco conosciuti e i cui costi sono piu' alti. Al contrario, le evidenze sui benefici della pubblicita' sui farmaci ai cittadini in termini di salute o di miglior uso dei farmaci sono di fatto assenti". La proposta della Commissione Ue di autorizzare una partnership con l'industria nella produzione dell'informazione rivolta al pubblico, "oltre a confondere i differenti ruoli e responsabilita' nell'informare i cittadini, presuppone l'idea che i produttori siano una fonte attendibile di informazione. Nella letteratura scientifica piu' autorevole, la documentazione della sistematica politica di non trasparenza e di conflitti d'interessi dell'industria nel gestire, dentro e fuori la comunita' me'dica, le informazioni sui propri prodotti e' cronaca quotidiana". Per il pubblico e' difficile distinguere tra materiale promozionale e materiale informativo basato sulle evidenze scientifiche disponibili. L'informazione di cui hanno bisogno i cittadini "deve essere affidabile, cioe' basata sulle evidenze scientifiche, comparativa, rispetto agli altri trattamenti disponibili, e adattata ai bisogni dei suoi utilizzatori, considerando anche i valori e le preferenze del paziente". La proposta attuale della Commissione Ue "non garantisce nessuno di questi tre principi poiche' il conflitto d'interessi da parte dei produttori di medicinali e' insormontabile. Non e' stato neppure valutato l'impatto che questa normativa avrebbe sui Sistemi sanitari nazionali". Molte associazioni professionali, scientifiche e Organizzazioni non governative si sono gia' pronunciate contro questa proposta, facendo notare al presidente della Commissione Ue, Jose' Manuel Barroso, che le nuove regole non farebbero altro che aiutare l'industria a rafforzare la fidelizzazione dei consumatori nei confronti del marchio. Se applicata, la nuova normativa potrebbe avere conseguenze negative sulla sanita' e sulla salute: "Maggior uso di farmaci, loro uso non corretto, piu' reazioni avverse, aumento della spesa per i pazienti e il sistema sanitario, nessun beneficio per la popolazione". Anche l'Organizzazione dei consumatori europei ritiene la proposta "un modo per mascherare la concessione all'industria farmaceutica di maggiore flessibilita' nell'informare sui farmaci in modo da far aumentare le vendite". Alla luce di tutto cio', "chiediamo che il governo italiano che esprima parere contrario alla proposta di modificare l'attuale legislazione sulla pubblicita' sui farmaci da prescrizione diretta al pubblico da parte dell'industria farmaceutica; se vuole proteggere la salute dei cittadini, investa risorse pubbliche adeguate per fare educazione alla salute e per produrre informazioni imparziali ed esaustive sui farmaci e sulle malattie, affidando il compito a professionisti competenti e senza legami economici con l'industria del farmaco". A firmare la lettera aperta, Luisella Grandori (No grazie pago io), Maria Font (ISDB Italia), Giorgio Visentin (Network WONCA-Italia), Paolo Siani (Associazione Culturale Pediatri). No Grazie Pago Io e' un gruppo spontaneo nato nel 2004 per diffondere l'idea che il non accettare regali e finanziamenti di alcun genere e per nessun motivo dall'industria farmaceutica, sia per gli operatori sanitari una condizione imprescindibile per poter svolgere il proprio ruolo di servizio ai cittadini in maniera indipendente da interessi commerciali. No Grazie Pago Io conta attualmente con oltre 270 iscritti e fa parte di una rete internazionale di associazioni con gli stessi obiettivi (www.nograziepagoio.it/). L'ISDB, International Society of Drug Bulletins, fondata nel 1986, e' una rete mondiale di bollettini e riviste su farmaci ed altri prodotti terapeutici finanziariamente ed intellettualmente indipendente dall'industria farmaceutica. Attualmente l'ISDB ha 79 membri in 40 paesi. In Italia, i membri dell'ISDB sono: Dialogo sui farmaci, FOCUS farmacovigilanza, Informazioni sui farmaci, Ricerca e pratica (www.isdbweb.org/pag/fullmembers.php). L'ACP, Associazione Culturale Pediatri, costituita nel 1974, raccoglie 2.500 pediatri ed e' finalizzata allo sviluppo della cultura pediatrica e alla promozione della salute del bambino. Svolge attivita' editoriale, di formazione e di ricerca. Il suo modo di porsi di fronte ai problemi della societa', della cultura, della ricerca e della professione e' quello di una assoluta liberta' di critica di fronte a uomini ed istituzioni (www.acp.it). Il Network di societa' scientifiche aderenti a Wonca Italia e' un coordinametno sorto dalla segreteria scientifica del congresso Wonca Europa 2006 che risunisce le seguenti societa' scientifiche: ACP (Associazione Culturale Pediatri); AIMEF (Associazione Italiana Medici di Famiglia); APEG(Associazione Pediatri in Gruppo); ASSIMEFAC (Associazione Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e di Comunita'); CSeRMEG (Centro Studi e Ricerche in Medicina Generale); EGPRN_Italia (European General Practice Research Network); EQUIP-Italia (European Association for Qualita' in GP); EURACT-Italia (European Academy of Teachers in general Practice); EURIPA-Italia (European Rural and Isolated Practitionesrs Association ); EUROPREV-Italia (European Network for Prevention and Health Promotion in Family Medicine and General Practice); GIOTTO (Movimento Giotto); PROMED G(Societa' Medica Interdisciplinare Promed Galileo); SIQuAS-VRQ(Societa' Italiana per la Qualita' dell'Assitenza Sanitaria-VRQ); SIT (Societa' Italiana di telemedicina). (Wel/ Dire)