(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 17 dic. - "Nessuna risposta alle esigenze dei cittadini e degli operatori che vogliono un servizio piu' efficiente, moderno e di qualita' in tutto il Paese. Nuove chiusure di posti letto ospedalieri senza prevedere alcun servizio alternativo. Risposte inadeguate alla impellente domanda di assistenza per gli anziani ed i non autosufficienti. Nessuna risposta alla piaga delle liste d'attesa che le Regioni scaricano su medici ed operatori costretti a lavorare in condizioni inaccettabili". E' la denuncia che arriva delle organizzazioni sindacali dei medici, veterinari, dirigenti sanitari e amministrativi del SSN, durante la conferenza stampa che si e' tenuta questa mattina a Roma. Con lo slogan "Stanno distruggendo la sanita' pubblica, fermiamoli!", i 130 mila dirigenti del Ssn denunciano lo sfascio e danno il via alla 'Vertenza salute'. Annunciate manifestazioni a Napoli, Milano, Roma e uno sciopero nazionale nella prima decade di marzo "per fermare - dicono i sindacati - lo scandalo delle nomine politiche di primari e direttori generali, dove si guarda piu' alla tessera di partito che alla qualita' delle persone". E ancora i dirigenti sanitari puntano il dito verso "l'aumentano di denunce e che mostrano una connivenza sempre piu' diffusa tra sanita' e malaffare" e verso il silenzio caduto sulla "denuncia fatta dal Capo della Protezione civile Guido Bertolaso sul fatto che sono almeno 500 gli ospedali italiani a rischio di crollo per terremoto o altre calamita' naturali". Assordante, sempre secondo i medici dirigenti, "il silenzio calato sulla denuncia dei numerosi casi di intimidazioni subite, in particolare ma non solo, dai veterinari del Servizio sanitario nazionale che continuano a subire ogni giorno attacchi e violenze inaudite che mirano a impedire loro di svolgere con serenita' e in sicurezza i compiti di prevenzione sanitaria, eradicazione delle malattie degli animali e sicurezza alimentare". Un quadro allarmante e drammatico, che ha portato i sindacati dei medici e degli altri dirigenti delle Asl e degli ospedali pubblici italiani, ad aprire una vera e propria "vertenza salute" per richiamare l'attenzione di Governo, Parlamento, Regioni ed opinione pubblica sul progressivo e apparentemente inarrestabile degrado della sanita' pubblica italiana. "Il rischio piu' grande - denunciano i 130 mila dirigenti del Ssn - e' quello di arrendersi di fronte a una realta' di disfacimento del sistema sanitario pubblico italiano, che ormai non offre piu' neanche la consolazione di un Centro-Nord che tutto sommato se la cava."Del resto anche il nuovo Patto per la Salute "non risolve il problema ormai cronico dello spreco di risorse da parte di molte Regioni, che, in accordo con il Governo, preferiscono fare ricorso, ancora una volta, a tagli indiscriminati delle voci di spesa, quali la rottamazione dei medici, invece di predisporre piani di risanamento gestionale e di ristrutturazione dei servizi, con il risultato che molti cittadini vedranno messa in discussione la stessa erogazione delle prestazioni essenziali". I rappresentanti delle sigle sindacali - Anaao Assomed, Cimo, Asmd, Aaroi - Emac, Fp Cgil Medici, Fvm, Fassid, Fesmed, Sds Snabi, Aupi, Sinafo, Fedir Sanita' e Sidirss - presentano le proposte dei 130 mila dirigenti del Ssn articolate in dieci punti e che vanno dalla richiesta di maggiori risorse economiche per il Ssn, al piano nazionale per la ristrutturazione, l'ammodernamento e la messa in sicurezza del patrimonio sanitario pubblico. (Wel/ Dire)