(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 dic. - Gli italiani preferirebbero che i soldi ricavati dai giochi a premi venissero utilizzati per la sanita', mentre oggi parte dei proventi di alcuni giochi vanno al Ministero dei beni culturali che non riesce a spendere la meta' del proprio budget da finanziaria ogni anno. È quanto emerge dall'indagine sul gioco condotta da Eurispes presentata questa mattina a Roma. "C'e' una totale coincidenza tra cittadini e esercenti sull'utilizzo dei proventi dei proventi del gioco- ha affermato Gian Maria Fara, presidente Eurispes-. Entrambi i campioni mettono al primo posto la Sanita', come una forma di compensazione. Mi privo di qualcosa ma vorrei che venisse utilizzata in un certo modo. Stiamo parlando di circa 7 miliardi l'anno e tutti mettono al primo posto la sanita' e poi le attivita' di carattere sociale".
La volonta' dei cittadini e degli esercenti va a cozzare con quel che accade oggi, ha spiegato Fara, dove parte dei proventi di alcuni giochi va al Ministero dei beni culturali, che pero' non riesce a spendere lasciando i fondi inutilizzati e ad accumularsi negli anni. "Abbiamo monitorato le attivita' dei beni culturali- ha detto Fara anticipando una ricerca di prossima pubblicazione dell'Eurispes- e ci siamo resi conto che negli ultimi dieci anni non riesce a spendere il 60% del proprio bilancio. Quindi noi abbiamo i beni culturali con i problemi che tutti conosciamo e un ministero che riesce a malapena a spendere tra il 45% e il 50% del bilancio. Ci sono in cassa 500 milioni di euro "che il ministero non riesce a spendere. Ogni anno e si parla soltanto del bilancio da finanziaria e non dei fondi raccolti con i giochi". E le occasioni per impiegare il denaro pubblico ce ne sarebbero, ha aggiunto Fara. "Basta pensare all'Aquila. Tutti gli interventi sul centro storico dell'Aquila sarebbero di interesse dei Beni culturali, ma il vero problema e' che il ministero, per una serie di farraginosita' interne e blocchi, non riesce a spendere le risorse che ha in un momento di crisi nel quale le risorse sono preziosissime".
(Wel/ Dire)