(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 dic. - Vittime di incidenti stradali, stupri, stalking, terremoti e altre catastrofi (ma l'elenco potrebbe essere piu' lungo): in questi casi, e' necessario per loro, le vittime di reato, l'accertamento e la valutazione psicologico-giuridica del danno biologico-psichico e del danno da pregiudizio esistenziale subito. La proposta arriva dall'Ordine degli psicologi del Lazio che, "in linea con la modernizzazione delle funzioni proprie di un Ordine al passo con i tempi- spiega la presidente Marialori Zaccaria,- propone una quantificazione del danno da pregiudizio esistenziale, realizzata all'interno di un contesto scientifico, professionale e istituzionale come l'Ordine e che apre la strada ad una uniformita' di trattamento valutativo delle vittime tenendo conto delle alterazioni prodotte sull'assetto psicologico, sulle relazioni familiari e affettive e sulle attivita' realizzatrici".
Una vera e propria innovazione, dunque, che potrebbe modificare profondamente tutto il sistema dei risarcimenti alle vittime di reato: il danno psichico, infatti, potrebbe diventare riconoscibile e riconosciuto. L'evoluzione del pensiero giuridico italiano negli ultimi anni, proprio nella materia del risarcimento del danno psichico e del danno da pregiudizio esistenziale, ha ribadito che lo psicologo esperto in psicologia giuridica ha le competenze specifiche necessarie per valutare, accertare e quantificare questo aspetto del danno non patrimoniale.
"Spesso- si legge in una nota dell'Ordine degli psicologi del Lazio- il danno psichico e da pregiudizio esistenziale non e' stato riconosciuto nel suo effettivo valore in ragione di una prassi consolidata che non teneva in giusto conto la stretta relazione che esiste fra corpo, psiche e personalita' di ciascun individuo".
E proprio per portare avanti la difesa e la tutela delle vittime di reati, gli psicologi del Lazio hanno messo a punto delle apposite linee guida presentate il 10 dicembre alla Camera dei Deputati. Con le linee guida, "si ribadisce che l'ambito della valutazione del danno alla persona e' un campo in cui la psicologia puo' dare un contributo importante e legittimo a livello scientifico e giuridico, attraverso la valutazione della personalita' e la diagnosi psicologica e clinica". Le Linee guida sono "una risposta valida alla complessita' che la valutazione di questo tipo di danno pone, esse infatti sono state elaborate in una logica pluridisciplinare e con la partecipazione di psicologi, medici legali e giuristi".
Le linee guida pensate dagli psicologi contengono delle vere e proprie tabelle che "intendono raggiungere l'obiettivo- recita il documento di presentazione- di costituire uno strumento a carattere generale per una uniformita' di trattamento valutativo delle vittime in base all'esame psicologico e psicodiagnostico, fermo restando il valore indicativo e orientativo della tabella medesima, essendo il danno psichico e da pregiudizio esistenziale anche nella sua componente percentualizzabile, contrassegnato da una variabilita' individuale, soggettiva e personale; in questo modo- si legge ancora- si rispettera' il disposto dell'articolo 3 della Costituzione, sia inteso come legge uguale per tutti e sia come divieto di trattare in modo diseguale situazioni giuridiche eguali". Gli psicologi sottolineano, infatti, l'impatto delle linee guida sulle "vittime di incidenti stradali, le morti o le invalidita' permanenti conseguenti ad incidenti nei luoghi di lavoro, le vittime di stupro o di stalking, le famiglie dei giovani che hanno perso la vita nel crollo della casa dello studente per il terremoto a l'Aquila e su cui e' in corso un'indagine della magistratura".
(Wel/ Dire)