(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 15 dic. - Basta un gin-lemon con il ghiaccio e la vacanza e' rovinata. Questo perche' la maggior parte dei turisti delle localita' esotiche trascura i rischi che possono derivare da comportamenti superficiali per cui basterebbe affidarsi alla semplice opera di prevenzione. Proprio nel periodo di massimo 'esodo' verso luoghi tropicali, ovvero da novembre a gennaio, la Simvim - Societa' italiana di medicina dei viaggi e delle migrazioni vuole mettere in guardia i vacanzieri.
Nel corso di un convegno a Roma, l'attenzione e' stata puntata sulla 'diarrea del viaggiatore' che colpisce oltre il 40% dei turisti trasformando il soggiorno in un incubo. Si tratta di un fastidioso disturbo causato principalmente da batteri, in particolare, nel 30-40% dei casi, dall'Escherichia Coli: la sua diffusione nell'organismo avviene attraverso l'ingestione di acqua o cibo contaminati. E' quindi possibile evitarla semplicemente seguendo le principali norme igienico-sanitarie di prevenzione.
Il problema e' proprio che il 95% dei viaggiatori la sottovaluta e mette in atto almeno un comportamento alimentare sbagliato durante la vacanza, con il risultato di rovinarsi il viaggio tanto agognato. Non parliamo, poi, della malaria, un rischio ben piu' pericoloso perche' puo' mettere a repentaglio la vita stessa: 3 italiani su 10 non assumono i farmaci per la profilassi o la troncano a meta' importando nel nostro Paese 300 nuovi casi all'anno. Eppure basterebbe informarsi sulle malattie a rischio presso i Centri di medicina dei viaggi e seguire le profilassi indicate. Ma solo la meta' dei viaggiatori lo fa. Per 'educare' il turista alla prevenzione e' in arrivo dal 2010 il 'Passaporto sanitario del viaggiatore', diffuso presso i Centri di Medicina dei viaggi. Si tratta di un documento tradotto in diverse lingue (inglese, spagnolo, francese, italiano, arabo, cinese, russo) in cui segnalare le eventuali profilassi eseguite, le allergie o malattie croniche e le terapie mediche in corso in modo che il medico possa intervenire tempestivamente in caso di soccorso in un Paese straniero.
"La meta' dei viaggiatori- afferma Vincenzo Nicosia, presidente Simvim- non si informa presso i Centri di Medicina dei Viaggi prima della partenza per un viaggio tropicale o subtropicale, dove condizioni igienico sanitarie, abitudini alimentari, clima e stili di vita sono diversi dai nostri. Invece farlo e' indispensabile per ricevere un'adeguata informazione sulle principali norme igienico-sanitarie da seguire ed eventualmente effettuare le giuste vaccinazioni e profilassi farmacologiche".
Vittorio Laghi, del dipartimento Malattie infettive della Sapienza, elenca le regole da osservare per non farsi rovinare la vacanza. E la salute, ovviamente. "Molto dipende anche dall'hotel in cui si alloggia, dal ristorante o dagli acquisti azzardati presso bancarelle o ambulanti di strada, magari per assaggiare specialita' locali. E' bene, quindi, evitare di acquistare cibo o bevande da ambulanti, bere solo da bottiglie sigillate, mangiare cibi ben cotti e serviti molto caldi (appena preparati), mangiare frutta sbucciandola da se' ed evitare, invece, le macedonie gia' pronte, le insalate di verdure crude, i molluschi e tutto il pesce crudo o poco cotto e non utilizzare il ghiaccio". Ma se si dovesse invece incorrere nel disturbo, ecco come ci si puo' comportare per accelerare la guarigione. "Si devono reintegrare i liquidi e i sali minerali persi bevendo molta acqua eventualmente associata a integratori- spiega Laghi- Il rischio, infatti, e' la disidratazione che puo' nei casi estremi portare al decesso, soprattutto tra i bambini. In genere dopo 2-3 giorni la diarrea si risolve, ma, se persiste ed e' associata a febbre, occorre anche un trattamento antibiotico. Una dose spesso e' sufficiente a risolvere il disturbo, ma se non migliora si prosegue con una seconda dose e, infine, se ancora permane, con una terza".
Per quanto riguarda la malaria, invece, "nessuno e' al sicuro se non ha eseguito la profilassi antimalarica- dice Giancarlo Majori, direttore del Reparto Malattie trasmesse da Vettori e Sanita' Internazionale dell'Iss- Questa consiste nell'assunzione di alcuni farmaci raccomandati a seconda della specie di plasmodio presente nella zona visitata e della loro suscettibilita' all'antimalarico (clorochina, meflochina, doxiciclina, atovaquone+proguanil) prima del viaggio (alcune settimane o solo il giorno prima a seconda del prodotto), proseguendo per tutta la durata e fin dopo il rientro per circa quattro settimane. Solo un farmaco, l'atovaquone +proguanil, fa eccezione e puo' essere interrotto dopo sette giorni dal rientro".
(Wel/ Dire)