AIDS. BOLOGNA, LIEVE AUMENTO DEI NUOVI CASI: 30 NEL 2008
AUSL: VERO RISCHIO È L'IGNORANZA, OCCORRE FARE TEST HIV.
(DIRE - Notiziario Sanita') Bologna, 1 dic. - Sono 30 i nuovi casi di Aids registrati nel 2008 nell'area metropolitana bolognese, con un leggero aumento rispetto all'anno precedente (quando ne furono notificati 26). Si tratta di 2,7 nuovi casi ogni 100 mila residenti (2,4, nel 2007), e l'Azienda Usl di Bologna segnala che il dato e' inferiore alla media regionale (2.8 nuovi casi ogni 100 mila residenti). Inferiore al dato regionale anche quello relativo ai nuovi casi di persone positive al virus Hiv: 8,8 su 100 mila residenti per l'area bolognese, contro il 9,1 regionale. L'Ausl pero' segnala che "grazie all'efficacia dei farmaci antiretrovirali, che rallentano l'evoluzione della malattia, pur non portando a guarigione, nel corso degli ultimi anni si e' progressivamente ridotto il numero delle morti". L'occasione per fare il punto sull'andamento della sindrome viene dalla Giornata mondiale per la lotta all'Aids, che si celebra oggi. E il messaggio che le autorita' sanitarie vogliono fare passare e' che "il vero rischio e' ancora l'ignoranza". Infatti i rapporti sessuali sono oggi il principale fattore di rischio nella diffusione dell'infezione del virus Hiv. Dal 2000, in Italia, il contatto per via sessuale e' cresciuto ininterrottamente fino a raggiungere il 74% dei nuovi casi di infezione da HIV all'anno. "La categoria di persone maggiormente a rischio non e' piu' quella dei tossicodipendenti- sottolinea l'Ausl in una nota- ma il permanere di questo stereotipo determina una grave sottovalutazione del rischio nel resto della popolazione: in Italia si stima che un sieropositivo su quattro non sappia di esserlo". L'uso della terapia antiretrovirale prima della diagnosi di Aids, infatti, e' influenzato fortemente dalla modalita' di trasmissione: soltanto il 22% dei pazienti con fattore di rischio legato ai rapporti sessuali ha effettuato una terapia antiretrovirale, e la scoperta della sieropositivita' avviene in ritardo solo con la diagnosi di Aids (ben il 60% dei casi nel 2009), a malattia avanzata. Al contrario, sono il 61% i tossicodipendenti che cominciano precocemente la terapia antiretrovirale. Questa differenza, secondo l'Azienda Usl di Bologna, e' dovuta all'attenzione che i tossicodipendenti hanno rispetto al rischio Aids, che li induce ad effettuare precocemente il test. "La diffusione del virus Hiv rimane quindi un tema sul quale va mantenuta alta e costante l'attenzione di tutti", ammonisce l'azienda sanitaria. Uno strumento importante e' il Telefono Verde Aids regionale gestito proprio dall'Azienda Usl di Bologna: si tratta di un call center attivo 24 ore su 24, 7 giorni su 7, che risponde al Numero Verde 800.85.60.80. La chiamata e' anonima e gratuita da tutti i telefoni fissi dell'Emilia-Romagna e dai telefoni cellulari. Il call center e' dotato di un sistema di risposta automatica che consente al cittadino di ottenere in qualsiasi momento informazioni registrate sulla prevenzione Hiv, sulla sindrome Hiv/Aids, sul test Hiv, oppure di avere un counseling telefonico con un operatore presente dal lunedi' al venerdi' dalle 14 alle 18 e il lunedi' mattina dalle 9 alle 12. Attraverso il telefono e' possibile prenotare il test in forma anonima e gratuita in tutti i centri della Regione. Nel 2008 hanno utilizzato il Telefono Verde Aids Regionale 14.349 persone, mentre 10.769 sono quelle che hanno chiamato nel corso dei primi dieci mesi del 2009. Sono stati 871 i test Hiv prenotati nel 2008 e 849 nei primi dieci mesi del 2009. (Wel/ Dire)
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