(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 5 mag. - Le misure dettate per la Fase 2 dell'emergenza coronavirus aprono le strade a un cambiamento ma il mondo dei bambini "sembra ancora eccessivamente trascurato".
L'Ordine degli psicologi della Regione Siciliana, attraverso una lettera aperta della consigliera Giovanna Blanco, pone l'accento sui problemi ma anche sulle opportunita' "che impongono una riflessione" legata al mondo dell'infanzia.
"Dal 5 marzo - scrive la psicologa - le scuole hanno definitivamente chiuso i portoni e poco dopo sono cessate anche le attivita' sportive e ludico-ricreative. In un clima globale di incertezza e paura, i bambini hanno dovuto adattarsi ad un grande ed improvviso cambiamento. Certamente, la quarantena ha consentito loro di riscoprire una dimensione familiare rinnovata da tempi piu' umani, da una maggiore condivisione e presenza di genitori, forse come mai era accaduto. Ma, nel susseguirsi dei giorni, i bambini hanno iniziato a perdere pezzi fondamentali di vita, perdendo se stessi nel rumore dell'emergenza".
Blanco aggiunge: "Relegati nello spazio circoscritto delle loro abitazioni, i nostri figli hanno dovuto aprirsi alla novita' della didattica a distanza, perdendo la quotidianita' di situazioni relazionali con insegnanti e compagni; hanno dovuto imparare a sostituire con le videochiamate, tutti quegli abbracci, quelle carezze, quei gesti affettivi con nonni, zii, cuginetti, amici, a volte anche con il genitore non collocatario, nei casi di separazione".
Nella quarantena del Covid-19, inoltre, i bambini hanno perso il loro "corpo in movimento", ovvero "il corpo che corre, salta, cade, suda e con esso - ancora la psicologa - hanno perso una quota indispensabile di gioco, l'attivita' che per eccellenza contribuisce ad uno sviluppo armonioso della personalita' infantile. Attraverso il gioco, il bambino esplora e scopre il mondo e, allo stesso tempo, esplora e scopre se' stesso nel mondo: per quanto i genitori possano avere competenza ludica ed affettiva, il gioco in casa resta un'occasione limitata sia nei ruoli che negli stimoli offerti".
Il dolore di queste perdite per i bambini puo' essere esponenzialmente amplificato nei casi di famiglie con figli disabili, nelle famiglie multiproblematiche o nelle famiglie socio-economicamente svantaggiate. Per questi bambini, ancor di piu', "la casa rischia di trasformarsi in una prigione, non piu' luogo sacro di protezione e calore, ma spazio limitante della liberta' e dei bisogni, con tutti i disagi ed i traumi che ne possono conseguire".
Dagli psicologi siciliani quindi arriva un appello: "Dopo quasi due mesi di silenzio e di decreti in cui i bambini sembrano dimenticati, diventa indispensabile, allora, dare voce agli infanti e dare loro uno spazio libero per garantire quello sviluppo ottimale che secondo Schaffer esiste nello scambio bidirezionale tra bambino ed ambiente, un ambiente ricco di opportunita' di apprendimento e di esperienza".
(Red/ Dire)