(DIRE - Notiziario settimanale Psicologia) Roma, 5 mag. - "La quarantena sta capovolgendo il mondo.
Finalmente in tanti stanno prendendo coscienza dell'importanza della scuola, della relazione, dell'affettivita' e dell'emozione nella terapia con i bambini con sindrome dello spettro autistico". Con queste parole Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), apre una riflessione sull'autismo nell'ultimo giorno del mese dedicato alla consapevolezza sulla sindrome.
"Tanti esperti sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico fino a poco tempo fa davano in modo rigido regole di comportamento valide per tutti - genitori e operatori - e chi ne subiva le conseguenze erano i bambini. Ora finalmente, forse grazie a questa quarantena, le persone stanno modificando il loro pensiero- aggiunge Castelbianco- e chi ne va a guadagnare sono i bambini. Di questo ne sono felice, nonostante gli scontri che abbia avuto con tanti e che onestamente, da un po' di tempo, comincio a non sentire piu' come prima".
La quarantena, quindi, ha portato con se' non solo tante difficolta', ha aperto anche numerose riflessioni. Ad esempio ci si e' cominciati a chiedere "cosa significhi la scuola per tutti i bambini, e per quei bambini che hanno delle difficolta'.
Finalmente si e' dato piu' valore al comparto scuola- sottolinea lo psicoterapeuta- che rappresenta un valore enorme, a cui a volte non e' stata data la giusta rilevanza. Ora tutti se ne sono resi conto. Adesso si sta riscoprendo anche che nei bambini autistici non c'e' solo l'addestramento- fa presente il direttore dell'IdO- ma l'emozione, la capacita' di imparare, di partecipare e di relazionarsi. È importante non solo l'intervento precoce, ma il capire quale intervento? Quello basato sulla relazione e non sull'ordinare di fare una cosa o di rispondere a un segnale", conclude Castelbianco.
(Red/ Dire)