Per correggere quelli pigri intervento precoce. 23/11 screening gratis Romaá
Roma, 19 nov. - "L'occhio di un bambino e' molto plastico fino ai 5 cinque anni, e piu' e' bassa l'eta' e piu' e' sensibile a qualsiasi tipo di sollecitazione negativa o positiva". Parola di Alessandra Leonardi, ortottista e assistente di Oftalmologia, che, insieme all'ortottista Emilia Bigiarini e all'oculista Elvio Leonardi, e in collaborazione con l'Istituto di Ortofonologia (IdO), sabato 23 novembre a Roma eseguira' uno screening visivo gratuito per i bambini dai 12 ai30 mesi volto all'individuazione di anomalie visive o motorie nel bambino che potrebbero determinare ambliopia: il cosiddetto occhio pigro.
L'IdO ha aderito al progetto Amgo - 'A me gli occhi' - che nasce nel 2013 in collaborazione con l'Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti e l'Istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna per sensibilizzare tutti i genitori sui danni che puo' causare nella vita del bambino un mancato intervento sull'occhio pigro. Lo ha fatto mettendo a disposizione per gli screening gratuiti la sua sede di Via Passo del Furlo 55 dalle 9 alle 20.
"In molti casi i genitori non sapevano nemmeno che cosa fosse l'ambliopia- aggiunge Leonardi- pertanto e' fondamentale far capire l'importanza di un controllo visivo precoce, perche' prima si interviene piu' possibilita' ci saranno di conseguire risultati positivi". Le cause dell'occhio pigro possono essere molteplici. Si va da un "difetto della vista a patologie quali la cataratta congenita o il glaucoma congenito alla nascita- prosegue l'esperta- o ancora allo strabismo e alla deprivazione, quindi bambini che hanno magari una palpebra piu' chiusa rispetto all'altra. Le forme sono mono o bilaterali e possono essere piu' o meno gravi a seconda di quanto sia importante il difetto che le ha causate".
Gli screening Amgo sono stati fatti in tutta Italia. La visita consiste in una videorefrattometria per individuare un eventuale difetto di refrazione, dopodiche' le ortottiste procederanno con il test del riflesso corneale e con una motilita' oculare per controllare se i movimenti degli occhi siano sempre in forma corretta. Infine,si passera' ad una eventuale visita oculistica. "Bisognera' anche fare un'anamnesi familiare- assicura l'ortottista- perche' se ci sono difetti in famiglia, o ci sono state patologie nel tempo, anche questo e' un campanello d'allarme che richiede di essere approfondito. Consigliamo sempre, inoltre, di ripetere la visita oculistica alla fine del terzo anno di vita del bambino e al momento dell'ingresso a scuola- conclude- affinche' il piccolo possa affrontare la sua carriera scolastica con la migliore correzione ottica, se ce ne sara' bisogno, e comunque nella migliore condizione visiva possibile".
(Red/ Dire)