Sine: Sappiamo ancora molto poco sul nostro funzionamento cerebrale
Roma, 7 mag. - Anche quest'anno la Sine (Societa' italiana di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze ) ha portato a Cassino il V Convegno di Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze su 'L'Io precario: coscienza, responsabilita', controllo'. La Neuroetica , nata recentemente, vuole affrontare le complesse questioni morali che le scoperte nel settore delle neuroscienze pongono sia nell'ambito dell'applicazione clinico-medica che nell'ambito del comportamento umano. Si sono sviluppate soprattutto da venti anni a questa parte grazie all'invenzione della risonanza magnetica funzionale, un macchinario non invasivo che permette di vedere dentro la scatola cranica di una persona mentre e' impegnata in un determinato compito. È stato possibile, dunque, fare grandi progressi nella conoscenza del funzionamento del nostro cervello e percio' di noi stessi. La conoscenza del nostro cervello ha, infatti, enormi ricadute nell'ambito del diritto, della farmacologia, nell'ambito di alcuni concetti squisitamente filosofici quali quelli di libero arbitrio e di responsabilita', nell'ambito dell'economia e dell'estetica.
Non solo: i progressi nella conoscenza dei meccanismi cerebrali ci apre speranze nella cura di gravi malattie neurobiologiche come l'Alzheimer, il Parkinson. Tutto cio' spiega il grande interesse per le neuroscienze anche da parte del pubblico comune. "Ma se conosciamo abbastanza rispetto a qualche decennio fa, sappiamo ancora molto poco sul nostro funzionamento cerebrale. Di come il cervello produca la mente e i processi psichici piu' complessi (Coscienza, responsabilita', ecc..) e di molti altri argomenti di estremo interesse", afferma la Sine. Il titolo del convegno ha voluto alludere alla "complessita' del funzionamento del nostro cervello e dei meccanismi e processi della nostra mente, che in massima parte avvengono al di la' della nostra consapevolezza. E, ovviamente, vuole alludere anche a quelle funzioni psichiche complesse che sono centrali nella nostra vita di soggetti umani orientati eticamente. In particolare- continua la Sine- la coscienza risulta essere il problema 'hard' della ricerca contemporanea. Tali meccanismi sono esplorati dalle neuroscienze e dalle discipline affini". Insieme al convegno di Neuroetica, e' stata organizzata anche la "Scuola di Alta Formazione in Neuroetica e Filosofia delle Neuroscienze", la prima in Italia a rivolgersi a studenti della scuola secondaria . Saranno impegnati gli studiosi.
L'iniziativa, promossa e curata da Maria Felice Pacitto (Centro Psicologia Umanistica ed Analisi Fenomenologico-Esistenziale e Associazione di Psicologia umanistica e Analisi Fenomrnologico-Esistenziale), e' stata sviluppata in copartnership con la Sine. L'obiettivo e' quello di fornire agli allievi l'occasione di un enhancement cognitivo nel senso di affinare gli attrezzi della mente, quelle abilita' che permettono di pensare e ragionare criticamente, aspetto formativo strategico da cui derivano anche capacita' di dialogo e di lavoro di gruppo. Il corso ha anche una ricaduta nell'ambito delle condotte etiche e prosociali grazie alle conoscenze che offre nell'ambito del funzionamento del cervello, della mente e della filosofia morale. Infine, il corso si propone di allargare le conoscenze nell'ambito della filosofia della scienza,che, generalmente, nei programmi svolti a scuola, non arrivano agli sviluppi ultimi della filosofia della mente.
Un'iniziativa, questa della scuola di formazione, di estrema importanza se si tiene conto dei dati preoccupanti che arrivano dall'Ocse (l'Italia ha un triste primato nella classifica dell'analfabetismo funzionale) e delle nuove prove che i ragazzi dovranno affrontare all'esame di maturita' (testo argomentativo).
(Wel/ Dire)