Societa' Emilia-R.: Intervenire su legge salvini, aggrava i traumi
Roma, 23 apr.
-Impedire l'iscrizione all'anagrafe dei migranti significa ostacolare "il loro accesso ai servizi sanitari e di salute mentale". Il che rappresenta "una violazione della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della Costituzione e delle indicazioni dell'Oms". A sostenerlo e' la sezione emiliano-romagnola della Societa' di psicoterapia medica, che a Bologna ha presentato un documento per "denunciare pubblicamente gli effetti del decreto Sicurezza", spiega il presidente Giancarlo Rigon. Da questo punto di vista, i medici promuovono l'impostazione data dal Comune di Bologna, che consente l'iscrizione dei migranti all'anagrafe con il solo domicilio. Ma non basta, sostengono, perche' senza la residenza e con solo il domicilio i migranti non possono comunque accedere ad alcuni servizi, come ad esempio il sostegno a scuola per i bambini disabili. E resta il problema del permesso di soggiorno.
Inoltre "non si puo' contare solo sulla sensibilita' delle singole amministrazioni- avverte Roberto Maisto, componente della Societa' di psicoterapia medica- cosi' e' un'applicazione a macchia di leopardo. Serve un intervento politico, speriamo che il nostro appello alla societa' civile abbia una ricaduta". Secondo i medici, dunque, la contromossa al decreto Salvini "non puo' che essere politica. Se pensiamo di rendere la vita piu' difficile a queste persone- afferma Maisto- causando nuovi traumi a chi e' gia' stato traumatizzato, nella speranza che non vengano piu' nel nostro Paese nell'ambito un movimento globale, e' pura follia".
La mancata iscrizione dei migranti all'anagrafe, sostengono dunque gli specialisti, "rischia di ostacolare l'accesso dei migranti ai servizi sanitari e in particolare a quelli di salute mentale", spiega la Societa' di psicoterapia medica. Oltre alla carenza di cure, si avrebbe cosi' un "aumento dello stigma e degli atteggiamenti espulsivi" dal punto di vista sociale.
Questo "rappresenta una violazione sia della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, della Costituzione e delle indicazioni dell'Oms". In altre parole, "la legge espone i migranti a situazioni di esclusione e marginalizzazione" che possono rappresentare un nuovo trauma, "con effetti di malessere psicologico piu' gravi e invalidanti".
(Wel/ Dire)