Roma, 16 apr. - La Sicilia punta sull'integrazione degli approcci nel trattamento dei disturbi dello spettro autistico. A testimoniarlo, al convegno in Senato, una psicoterapeuta ed un'arteterapeuta che lavorano nel centro di riabilitazione dell'associazione l'Oasi di Torretta Onlus, che segue 90 famiglie. "Lavoriamo molto con l'arteterapia e la musicoterapia- racconta alla Dire la psicoterapeuta Vincenza Bello- perche' passano attraverso la mediazione corporea. Il bambino da quando e' in grembo non ha che un linguaggio corporeo, il linguaggio del sentire, e su questa sintonia si basa il nostro approccio".
Ad accendere la scintilla in Sicilia e' stata Magda Di Renzo, responsabile del progetto Tartaruga dell'Istituto di Ortofonologia. "Insieme a Paolo Pace, responsabile dell'Unita' operativa di Psichiatria infantile dell'Asp di Castelvetrano, hanno dato vita a un corso di formazione che ha infuocato tutti noi per il modello Tartaruga: un approccio evolutivo a mediazione corporea da integrare agli altri modelli. Nel nostro centro di riabilitazione- continua Bello- arrivano minori con diagnosi differenti, dallo spettro autistico ai problemi di comportamento, linguaggio e ritardo mentale. Il lavoro che abbiamo fatto, seguendo il modello Tartaruga, ci ha permesso di arrivare prima a determinate soluzioni. È un approccio molto valido nelle prime fasi della vita per una questione di evolutivita'. Noi proponiamo di iniziare con questo modello- afferma la psicoterapeuta- e poi, in seconda battuta, integriamo il lavoro con gli altri approcci. Una combinazione che ci da' la possibilita' di raggiungere buoni risultati".
Nello specifico il lavoro arteterapico viene proposto a piccoli gruppi di bambini dai 3 ai 5 anni e parte dalle prime tracce che i piccoli lasciano sul foglio: dallo scarabocchio.
"Osserviamo l'evoluzione graduale del disegno- racconta Barbara Sinacori, arteterapeuta- lo facciamo sperimentando canali diversi di espressione artistica, perche' in questa fascia di eta' non e' semplice canalizzare le potenzialita' grafico-motorie dei bambini. Soprattutto nell'autismo, dove la grafomotricita' e' intaccata, cosi' come la motricita' globale e' in difficolta'".
Cosi' l'arteterapeuta introduce nuovi supporti: "La tecnica delle cantastorie- precisa Sinacori- un raccontarsi attraverso immagini e l'ausilio di musica e canzoni. Drammatizziamo le fiabe con il corpo e creiamo un canovaccio con i disegni". C'e' anche il teatro dei burattini, "importante nei bambini con difficolta' a rinoscere le emozioni e ad esprimerle attraverso la loro mimica". I piccoli costruiscono loro stessi il burattino di cartapesta o stoffa per lavorare sulla parte manipolativa e sensoriale."Non va dimenticato, infine, il rapporto con il pubblico per relazionarsi con gli altri- aggiunge Sinacori- noi abbiamo una piccola platea fatta di genitori".
Questo tipo di approccio ha permesso di raggiungere numerosi miglioramenti nell'ambito del linguaggio: "È diventato piu' espressivo, si e' arricchito anche nella produzione prassica, il vocabolario e' aumentato. È cambiato il ritmo, l'espressivita' vocale si e' colorita ed e' cresciuta l'interazione tra i bambini. È come se avessero trovato un canale per comunicare. Il burattino li aiuta a interagire sia verbalmente che con il corpo, o i suoni. È un oggetto tramite- conclude- un potente mediatore".
Qui e' possibile guardare il video.
(Wel/ Dire)