Roma, 16 apr. - "Lavorano in modo totalmente diverso da noi. Non temono il giudizio di chi poi vedra' le loro opere, ne' hanno paura di sbagliare le forme e le proporzioni. Per noi e' un arricchimento, ci liberano da tutte quelle strutture che ci vengono raccontate durante gli studi. Ecco la bellezza di Ultrablu". A descrivere alla Dire la sua esperienza a contatto con gli artisti con autismo e' Valerio Angiolillo, ventenne del laboratorio romano Ultrablu, intervenuto oggi al convegno in Senato. Ultrablu e' uno spazio nato a Roma da meno di due anni, grazie all'iniziativa di un insegnante di discipline pittoriche del Liceo Artistico Statale Ripetta, Virgilio Mollicone, e di una mamma di un ragazzo autistico, Monica Nicoletti, per far dialogare l'arte e i giovani con l'arte outsider, quella prodotta da chi vive un disagio psichico.
Ultrablu nasce quindi dalla convinzione che, in campo artistico e culturale, la neurodiversita' costituisca una risorsa specifica dell'essere umano, portatrice di bellezza, rinnovamento e arricchimento condiviso. "Gli artisti con disturbi pervasivi dello sviluppo dispongono di un'incredibile capacita' di sintesi estetica- si legge nel loro sito- vedono un oggetto, un'immagine che li interessa e ci si relazionano in modo naturale e diretto.
Non si interrogano sull'efficacia o sulla validita' della sintesi raggiunta, hanno la fortuna di essere indifferenti al giudizio". Tanto che l'artista ventenne definisce "un arricchimento stare li' con loro, allo stesso tavolo, con lo stesso muro e lavorare braccio a braccio".
Di cosa hanno paura i neuroatipici? "Di alcune relazioni sociali- spiega Angiolillo- quando vengono le prime volte in studio non sanno bene come relazionarsi con delle persone mai viste prima, con eta' diverse e tutte all'interno di un unico studio. Problematiche che scavallano facilmente- conferma il giovane- perche' in quell'ambiente capiscono che nessuno li osserva o li guarda con un occhio attento. Si sentono liberi di esprimersi in maniera naturale, con la tecnica e i contenuti che preferiscono. Si sentono alla pari di tutti gli altri".
Raffigurano soprattutto "animali e disegni astratti, la figura umana e' rara- aggiunge l'artista- ma quando escono le figure umane poi sono bellissime, di un vivo impressionante".
Angiolillo ha da poco pubblicato con Ultrablu il libro 'Cura Materies'. "Un testo non narrativo, che va per immagini ed atmosfere. È stato realizzato con la tecnica del monotipo, a meta' tra la pittura e la calcografia, ed e' venuta fuori proprio dall'incontro tra artisti neurotipici e neuroatipici in Ultrablu. In questo libro ci sono forme molto astratte che si possono ricondurre a un figurativo, a un qualcosa che ognuno riconosce in maniera personale. È stato il primo progetto da me realizzato e vi ritrovo molti atteggiamenti presi da altri artisti dello studio. Mi sto avvicinando sempre di piu' all'astratto- conclude il giovane- il figurativo ora mi sta stretto".
Qui e' possibile guardare la videointervista.
(rac/ Dire)