"A Reggio Emilia via non residenti". Regione replica: Legge venga rispettata
Roma, 25 set. - L'assessore regionale alla Sanita' dell'Emilia-Romagna Sergio Venturi deve chiarire perche' ha deciso, "sembra unilateralmente e senza alcuna concertazione interistituzionale", di tagliare le cure psichiatriche ai detenuti non residenti nel carcere di Reggio Emilia, facendo passare i posti da 50 a 25. A chiederlo e' il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone, facendo notare che la scelta sarebbe arrivata "dando un preavviso brevissimo rispetto alla scadenza del provvedimento previsto per il 31 ottobre prossimo" e auspicando un chiarimento".
A pochi giorni della visita alla Casa circondariale di Ravenna, il sottosegretario torna su alcune criticita' emerse dal confronto con gli addetti ai lavori. La Regione, ribadisce Morrone, "avrebbe quindi deciso di ridurre le risorse destinate ai detenuti che sono ricoverati nelle articolazioni di tutela della salute mentale annesse alla Casa circondariale di Reggio Emilia, con una drastica riduzione dei posti da 50 a 25, che sarebbero destinati ai soli detenuti residenti in regione". Per i restanti detenuti gia' ricoverati, infatti, la Giunta "prevede un trasferimento nelle regioni di provenienza anche se prive di strutture adeguate". Una decisione che per il sottosegretario "non solo contravverrebbe al principio costituzionale del diritto alla salute, ma anche al fatto che questi ricoveri sono effettuati per disposizione dell'autorita' giudiziaria". A questo punto Morrone vuol capire "cosa succedera' dal primo di novembre, visto che, di fatto, si dovrebbero interrompere i percorsi di cura gia' in atto dei detenuti non residenti". Da qui l'attivazione degli uffici perche' interpellino la Regione "in modo da avere risposte certe e esaustive su questo tema che potrebbe avere ripercussioni gravi sull'organizzazione carceraria regionale".
Ecco la risposta di Venturi a Morrone: "Per anni ci siamo fatti carico dei detenuti con disturbi mentali" di altre regioni, "ora chiediamo semplicemente il rispetto della legge". E visto che la norma prevede che queste persone debbano essere prese in carico dalle strutture nelle regioni di residenza allora la Regione Emilia-Romagna vuole cambiare registro. L'assessore regionale alla Sanita' Sergio Venturi, chiamato in causa sul taglio dei posti per detenuti con problemi mentali nella casa circondariale di Reggio Emilia, replica parlando di "uscita fuori luogo". Perche' "finora abbiamo garantito 50 posti per soli 17 ricoverati residenti nella nostra Regione". Insomma, "per solidarieta' istituzionale, abbiamo accettato per alcuni anni di farci carico anche di chi non risiedeva in Emilia-Romagna. Ora pensiamo che sia giunto il momento che la legge venga rispettata. Tutto qua". La legge, dunque, dice altro "e il sottosegretario Morrone dovrebbe saperlo bene". Tra l'altro, aggiunge Venturi, "lo scorso mese di agosto abbiamo scritto al ministero per informarli che, semplicemente, abbiamo deciso di applicare la norma nella sua interezza. Detto che siamo come sempre pronti a collaborare, mi chiedo: dov'e' l'errore?".
(Wel/ Dire)