Castelbianco: Facciamo di tutto per evitare perimetro rispetto valori
Roma, 25 set. - L'Italia riscrive i criteri per accedere ai social network, cosi' l'eta' minima per creare un proprio profilo si abbassa a 14 anni e non serve piu' l'autorizzazione dei genitori. Una decisione che differisce dal nuovo regolamento europeo sulla privacy (GDPR), che aveva invece fissato l'eta' minima per l'iscrizione autonoma a 16 anni.
Il 20 settembre e' entrato in vigore il Decreto legislativo 10 agosto 2018 n. 101, che adegua il Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196). Il nuovo regolamento prevede che "il minore che ha compiuto i quattordici anni puo' esprimere il consenso al trattamento dei propri dati personali in relazione all'offerta diretta di servizi della societa' dell'informazione".
Parlando di minori, abbassare il limite di eta' per creare un profilo social senza accrescere le loro competenze digitali potrebbe essere molto rischioso. Il primo pericolo, secondo lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva Federico Bianchi di Castelbianco, intervistato su Tg 2000, deriverebbe proprio dalla volonta' di trasgredire degli adolescenti e dei preadolescenti. Questo significa che nella realta' si abbassera' ulteriormente l'eta' di accesso ai social network e "troveremo sempre piu' ragazzi di 11 anni su Facebook ma nessuno li fermera'. Il problema- aggiunge lo psicologo- non e' la mancanza di norme, ma di un criterio di rispetto delle stesse. Stiamo facendo di tutto per evitare che ci sia un perimetro di rispetto dei valori, di rispetto dell'adulto e della vita sociale. Stiamo facendo cadere ogni cosa e questo ne e' un esempio". L'abbassamento dell'eta' minima puo' portare vantaggi ai gestori dei social network? "Si- replica lo psicologo- e' chiaro che il mercato e' basato sulla numerosita' del pubblico e piu' si abbassa l'eta', maggiori saranno la partecipazione, gli introiti e la visibilita'.
Bisognerebbe che qualcuno del governo rivedesse questo limite- consiglia Castelbianco- riportandolo a 16 anni. Almeno avremmo un punto di riferimento su cui i gestori, in questo caso Facebook, dovrebbero vigilare".
I ragazzi sono attratti dalla rete perche' "imitano gli adulti. Il fascino del Narciso non solo non muore mai ma si sta espandendo. Piu' gli adulti vogliono farsi vedere e piu' i minori li imitano. In questo la rete offre grandi occasioni- conclude lo psicoterapeuta- perche' e' possibile fare con un telefonino un video virale che puo' girare in tutto il mondo".
(Wel/ Dire)