D'Agostini: Donne ghettizzate ma per far Filosofia si deve patire
Roma, 18 set. - "Le donne sono ghettizzate oppure ignorate, anche nei premi e anche dalle altre donne. Leggiamo Niezsche, leggiamo questa gente.
Quando le donne intervengono nei convegni, soprattutto in Italia, se esordiscono con un 'non ho capito' sono favorite; se invece dicono 'non sono d'accordo' e' molto facile che il loro intervento venga travisato o punito". Questa la fotografia che Franca D'Agostini, filosofa e docente al Politecnico di Torino e all'Universita' Statale di Milano, fa' della condizione di genere durante l'intervista alla Dire, a margine dell'anticipazione ai giornalisti nella sala stampa del Palazzo dei Musei del suo progetto politico-pedagogico sulla verita'.
Educazione alla verita' e connessione con i diritti sono i concetti chiave del suo lavoro filosofico. E le donne in tutto questo hanno un ruolo cruciale. Perche' "per fare filosofia- continua la docente- bisogna essere marginalizzati. Bisogna patire. In questo senso il genere femminile e' fortificato. Non subire un'ingiustizia epistemica, essere riconosciuti, come esseri umani, affidabili veicoli di verita' sono, tra i sei diritti aletici teorizzati nel mio progetto filosofico- spiega D'Agostini- quelli piu' disattesi nei riguardi delle le donne". In tutto il mondo, continua la filosofa, "si stanno creando associazioni di 'Women in philosopy' ed e' un'ottima cosa". Perche' "siamo in emergenza verita', il nichilismo e' diventato tecnologico e bisogna lavorare sui comportamenti. Viviamo nella 'post post truth'. La scienza e' soffocata da snobismi formali, deve rimanere aristocratica perche' e' il luogo del meglio e le virtu' aletiche devono arrivarci come un fiume". Ma il rimedio e' nell'educazione delle persone alle virtu' aletiche, alla logica, al confronto, all'ermeneutica e alla trasparenza, sincerita' e coerenza. Non e' stato mai fatto".
(Wel/ Dire)