Continuita' presa in carico e diagnostico terapeutica riabilitativa
Roma, 11 set. - "Finalmente e' stata approvata la commissione che dovra' elaborare le linee guida, quale condizione necessaria per la vera applicazione della legge sull'autismo approvata 3 anni fa.
Seguiremo con grande attenzione le linee guida che ne emergeranno, anche per capire se saranno in grado di recepire i punti innovativi della legge". Lo afferma alla Dire la senatrice Udc Paola Binetti.
"Nella relazione dell'Istituto superiore di Sanita' si legge che si coordinera' l'elaborazione di due distinte linee guida, una per i bambini e gli adolescenti e una per gli adulti. In realta'- sottolinea Binetti- noi abbiamo insistito affinche' ci fosse un criterio di continuita' nella presa in carico del soggetto autistico per garantirgli che ci si prenda cura di lui da quando e' piccolo pensando al suo futuro, e non solo al tempo presente. Una prospettiva di futuro- chiarisce la neuropsichiatra infantile- che deve includere la sua autonomia e la sua capacita' di muoversi, facendo riferimento piu' che sui condizionamenti meccanici sulle motivazioni forti che lo possano aiutare".
In secondo luogo la scuola. "Abbiamo una scuola molto attenta all'inserimento dei bambini e sappiamo quanto sia forte il bisogno degli insegnanti di sostegno, ma non abbiamo una pari attenzione a quando questi ragazzi escono dalla scuola. C'e' un buco nero nel passaggio dal mondo scolastico alla societa' in cui si inserisce il giovane adulto. La legge vuole insistere su questo punto per evitare che ci sia una sorta di terra buia. Ci auguriamo- ripete la senatrice- che la commissione tenga conto di cio'. Allo stesso tempo, le linee guida devono riuscire a trasformare in obiettivi di ricerca tutti gli ostacoli e le difficolta' in cui ci si imbatte, per risolverli. Desideriamo che anche la prospettiva della ricerca accompagni tutto l'arco della vita di queste persone".
Terzo ed ultimo punto sollevato dalla senatrice Paola Binetti: "Nelle linee guida si attribuiva alle Asl e ad alcune realta' la capacita' di funzionare da cabina di regia, per integrare la diversita' dei problemi con la diversita' delle soluzioni.
Dobbiamo vedere in che misura in queste linee guida si terra' conto della continuita' diagnostico-terapeutico-riabilitativa. In caso contrario- conclude- avremo una serie di interventi frammentati che, seppur raggiungano in alcuni casi l'eccellenza, se perdono l'efficacia del coordinamento restano come dei fuochi di bengala. Siccome abbiamo misurato alcune fragilita' presenti nelle precedenti linee guida- conclude- vorremmo che davvero questa volta ci fosse un salto di qualita'".
(Wel/ Dire)