Per tutti quei bambini che fanno Aba anche senza averne bisogno
Roma, 30 ott. - "Potrebbe aprire una faglia per tutti quei bambini che fanno Aba anche senza averne bisogno". Parte da qui il commento di Emanuele Trapolino, neuropsichiatra infantile (npi) e direttore dell'Unita' operativa semplice di Neurologia neonatale dell'Ospedale Giovanni Di Cristina (Arnas) di Palermo, sull'ordinanza con cui il Tribunale civile di Roma ha condannato l'Asl Rm2 a rimborsare le spese delle cure Aba future a una famiglia di un bambino di cinque anni, stabilite in 40 ore settimanali per 48 mesi.
"Il problema dell'Aba e' sicuramente il costo- prosegue il medico- per quei bambini autistici che necessitano del trattamento cognitivo comportamentale si potrebbe pensare a una contribuzione da parte della Asl, perche' un genitore che deve sostenere una terapia plurisettimanale economicamente puo' non farcela. Dunque per quei bambini che necessitano di quel modello terapeutico sarebbe opportuna una contribuzione pubblica in modo da alleggerire le spese alla famiglia. Il problema non si pone, invece, per tutti gli altri bambini che in realta' entrano nello spettro per diagnosi precoci o approssimative- continua il neuropsichiatra infantile- e che vengono sottoposti a un trattamento che poi alla fine risulti essere improprio rispetto a quelle che sono le loro necessita'. Semmai si ripone il problema dell'atto diagnostico corretto, della corretta lettura dello stato dell'arte, della corretta informazione dei genitori e della scelta responsabile del modello terapeutico- conclude Trapolino- in questo caso rieducativo, da applicare alla situazione". (Wel/ Dire)