"Su Ordinanza Tribunale Roma Odm attivi campagna rispetto professione"
Roma, 23 ott. - "L'ordinanza del Tribunale di Roma non e' rispettosa della liberta' deontologica del medico. Questo e' il dato inoppugnabile, perche' il medico deve avere la liberta' di prescrizione. Inoltre, ci sono tutta una serie di ricerche scientifiche che testimoniano l'efficacia di altri approcci.
L'Aba non e' la Bibbia, ne' il vangelo scientifico sul trattamento dei disturbi dello spettro autistico". Commenta cosi' Paolo Pace, responsabile dell'Unita' operativa di Neuropsichiatria infantile dell Asl di Castel Vetrano (Asp di Trapani), l'ordinanza con cui il Tribunale civile di Roma ha condannato l'Asl Rm2 a sostenere le spese delle cure Aba future a un bambino di cinque anni, stabilite in 40 ore settimanali per 48 mesi .
"Non ci sono in Italia prove scientifiche certe sull'efficacia dell'Aba. Puo' avere efficacia cosi' come puo' averla l'addestramento sugli animali. Siamo sullo stesso livello epistemiologico. Credo- prosegue il neuropsichiatra infantile- che l'Aba possa avere un'efficacia a breve termine, ma non e' da sbandierare come l'unico metodo che possa dare risultati".
Pace chiede "all'Ordine dei medici di attivare una campagna di rispetto della professione. Non so cosa il collega della Asl Rm2 abbia prescritto nello specifico, e certamente bisogna controllare la validita' scientifica della prescrizione, ma ci sono altri approcci validi. Ad esempio, sull'approccio evolutivo ci sono correlati di ricerca scientifica che ne testimoniano la bonta', perche' rispetta tutti gli stadi di sviluppo di un bambino. Bisogna essere rispettosi di tutti i metodi validi".
A Castel Vetrano "stiamo organizzando, in occasione delle giornate dell'autismo ad aprile, un convegno con il past president della Sip, Giovanni Corsello, per realizzare un confronto tra diversi approcci per il trattamento del disturbo. Il confronto e' una garanzia per i bambini autistici e per il rispetto della liberta' di prescrizione del medico- conclude Pace- che non sara' mai nessun tribunale a poter obiettare".
(Wel/ Dire)