Quello che accade in una classe e' visibile a chi lavora nell'istituto
Roma, 20 nov.- "Una scuola non e' una cabina chiusa, quello che accade al suo interno e' visibile a chi ci lavora". Ne e' convinto Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva, che intervistato a Matrix sull'utilita' di inserire le telecamere nelle classi, ha aggiunto: "Gli insegnanti sanno se nella scuola ci sono dei colleghi violenti e devono raccontarlo. È un deterrente maggiore, rispetto alle telecamere, il pensare che se un insegnante sappia e non denunci, verra' denunciato a sua volta. Esercitare una professione di aiuto significa aiutare i bambini- sottolinea Castelbianco- e non lo si fa con l'omerta', il non dire o il trovare degli escamotage".
Purtroppo non esiste una regola che i genitori possano seguire per avere un'indicazione di quello che sta accadendo nella classe del figlio. "Se in alcuni casi i bambini mostrano dei segni- fa sapere lo psicoterapeuta dell'eta' evolutiva- poiche' non dormono, hanno mal di pancia o rifiutano di andare a scuola, in altri casi vanno a scuola senza mostrare nulla di strano".
Sul profilo psicologico degli insegnanti maltrattanti, "per fortuna pochissimi- precisa Castelbianco- appaiono come dei grandi attori: trattano male il bambino e poi sorridono ai genitori. Per le mamme e i papa' non e' facile identificarli". Tuttavia i danni sui bambini possono essere rilevanti, ma ecco cosa non si deve fare: "Non bisogna portare via il bambino dalla scuola, anzi deve tornare in quella classe e in quella scuola e devono essere allontanati gli insegnanti negativi. Il piccolo deve poter rivivere bene l'asilo- conclude- e non deve andare via dall'asilo portandosi dietro l'angoscia di dove stava".
(Wel/ Dire)