Ma rientra in casi eccezionali. a bambini bisogna garantire padre e madre
Roma, 13 nov.- "Questo papa' e' un uomo singolare con una grande esperienza di etica della cura delle persone con difficolta'. Da quello che appare nei giornali sembra possedere tutte le carte in regola per farsi carico della piccola Alba". Interpellata dalla Dire Paola Binetti, senatrice Udc, commenta la vicenda che ha visto protagonista Luca Trapanese, il papa' gay single napoletano che ha adottato una bambina con sindrome di Down che oggi ha 18 mesi.
Luca Trapanese "rientra nei casi eccezionali- spiega Binetti- da un lato c'e' un uomo con una grande capacita' di amare, di accogliere e di creare situazioni; dall'altro una bambina che non riusciva a trovare qualcuno che la accogliesse, avendo alle spalle una drammatica e tristissima storia di sette famiglie interpellate che hanno detto di no. Quest'uomo ora e' single, ma in passato aveva gia' fatto domanda di adozione. Nel tempo ha dimostrato una ricchezza e una umanita' che le altre famiglie respingenti non hanno avuto. La sua storia e la sensibilita' che ha mostrato verso la differenza e la complessita' danno atto di avere un combinato disposto difficile che si ripeta un'altra volta".
La premessa da cui partire e' "sempre il supremo interesse del minore. Sono convinta-sottolinea la neuropsichiatra infantile- che il supremo interesse di un bambino si declini meglio quando ci siano un padre e una madre, la famiglia nel piu' classico dei modi. In questo caso specifico abbiamo la ripetitivita' dei no, un elemento di grande tristezza davanti a una societa' che rifiuta di farsi carico della diversita'- ripete Binetti- tenendo conto che se esiste una prerogativa dei figli Down e' proprio quella dell'affetuosita'. Mi auguro che tutte le famiglie adottanti riflettano: fatto salvo la liberta' e il diritto delle famiglie di dire di no all'adozione in certi casi, mi chiedo quale sia l'idoneita' di queste famiglie ad accogliere i bambini. Un bambino Down aumenta la complessita' educativa della famiglia, ma e' in questo che si misura la capacita' di amare- conclude- di farsi carico e di volere il bene del figlio, non la propria soddisfazione".
(Wel/ Dire)