Due cicli gratuiti per caregiver informali di persone anziane o con disabilita'
Roma, 13 nov.- Corsi di informazione per caregiver informali: famigliari di persone anziane e/o con disabilita' con vari livelli di autonomia residua, famigliari che ancora non hanno carichi ma vogliono informarsi preventivamente rispetto a come gestire in modo corretto le possibili situazioni che si troveranno ad affrontare, assistenti famigliari che vogliono migliorare il loro approccio al lavoro, acquisire nuove informazione e competenze e fare rete con altri soggetti della comunita' di riferimento. Il progetto 'Stare bene insieme' e' di Aias Bologna onlus, l'associazione italiana assistenza spastici che dal 1962 anche a Bologna sostiene le persone con disabilita' nella gestione della vita quotidiana. Gli incontri, realizzati anche grazie al contributo e al patrocinio del Quartiere Porto Saragozza, sono gratuiti. Si tratta di due cicli di 4 incontri: i primi 4, cominciati lo scorso 20 ottobre, sono dedicati alle persone anziane. I 4 che cominceranno a novembre, invece, saranno dedicati alla disabilita'.
I caregiver informali, da definizione, sono parenti, conviventi, amici di una persona anziana o disabile che volontariamente e gratuitamente scelgono di dedicare parte del proprio tempo alla cura della persona cara in situazioni di non autosufficienza o malattia. "L'obiettivo dei nostri incontri e' dare informazioni utili per affrontare al meglio il carico assistenziale- spiega Valentina Fiordelmondo di Aias Bologna onlus-. Ci rivolgiamo soprattutto alle persone che lavorano e che hanno gia' una famiglia di cui prendersi cura". Tra le tematiche affrontate, i percorsi assistenziali nella perdita delle autonomie, e quindi l'accesso ai servizi. "A chi mi posso rivolgere? Quali sono gli strumenti? Quali le possibilita' messe a disposizione dal servizio sociale territoriale? Sono queste le prime domande a cui cerchiamo di rispondere". In un secondo momento, viene affrontato il ruolo del caregiver: su che supporti puo' contare? "Negli ultimi due incontri affrontiamo la gestione delle problematiche comuni nell'assistenza quotidiana e il ruolo delle tecnologie assistive e della domotica per il miglioramento dell'autonomia e della qualita' della vita sia dell'assistito, sia del caregiver", continua Fiordelmondo.
Come detto, gli incontri sono rivolti anche a chi ancora non ha carichi assistenziali. "Tra le preoccupazioni piu' diffuse, la gestione del futuro evento, il timore di scoprirsi disorientato a gestire anche l'assistenza della persona cara, in una vita gia' piena di impegni e quello di ritrovarsi solo. Ci chiedono una guida di accesso ai servizi di cura". Anche gli assistenti familiari esprimono il desiderio di non sentirsi soli e la necessita' di ricevere informazioni adeguate, che spesso fanno fatica a reperire: "Indicazioni esterne sono preziose per migliorare se stessi e le loro professionalita'".
È stata l'esperienza come associazione a convincere Aias Bologna onlus a promuovere questo genere di corsi: "Una corretta informazione acquisita a priori puo' rendere il carico assistenziale molto meno pesante. Sapendo gia' in anticipo come muoversi nella macchina burocratica puo' aiutare a risparmiare tempo, salute e talvolta anche denaro". La scelta di fare corsi distinti per caregiver di persone con disabilita' o anziani e' legata al fatto che, sebbene esistano problematiche comuni, come la gestione del quotidiano, siano anche riscontrabili delle diversita' di approccio: la disabilita', per esempio, e' in carico a un servizio sanitario specifico mentre gli anziani sono in carico al servizio sociale comunale.
I corsi hanno trovato una fertile sponda nel servizio sociale territoriale, impegnato a promuovere un lavoro di rete anche con i familiari delle persone che necessitano assistenza: "L'obiettivo e' non lasciare solo nessuno, perche' poi il rischio e' che invece che una persona, si arrivi ad averne in carico due, soprattutto con l'avanzamento dell'eta' dello stesso caregiver". Dopo i primi due incontri dedicati all'assistenza delle persone anziane, il bilancio e' positivo: "La frequenza e' continua e l'interesse e' alto. I partecipanti hanno espresso le loro perplessita' e anche confrontandosi tra loro hanno trovato le risposte che cercavano".
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