Roma, 13 nov.- Diverse sono le iniziative gia' realizzate in Italia per il quarantennale della Legge 180, e tra queste non poteva mancare quella del CIPRA (Coordinamento Italiano Professionisti della Relazione d'Aiuto) che a Milano promuove una due giorni dal titolo 'Una follia italiana la legge Basaglia compie 40 anni'. L'appuntamento e' il 16 e 17 novembre all'Universita' degli studi di Milano Bicocca, in aula magna.
Il programma del convegno vedra' in apertura l'onorevole Bruno Orsini, il relatore della legge nota come 'Legge Basaglia', una tavola rotonda storica con testimoni degli anni Settanta che furono vicino a Franco Basaglia, una seconda tavola rotonda con esperti di salute mentale del mondo, per conoscere altre realta' e per capire come viene vista l'Italia. L'ultima tavola rotonda per parlare di attualita' e disegnare scenari futuri.
L'evento offre altresi' un dialogo interdisciplinare, arricchito dalla presenza di familiari di pazienti, uno spazio per l'eta' evolutiva e uno spettacolo a cura di operatori, familiari e persone che vivono un disagio psichico.
Le domande guida degli incontri saranno allora: Quali erano gli ideali che spinsero questo movimento negli anni Settanta? Dove siamo oggi rispetto agli obiettivi originari? In che modo hanno proseguito altri Paesi nel mondo e come guardano l'Italia? Quali scenari futuri? "Il quarantesimo anniversario ci pare un'occasione per iniziare a rispondere a queste domande, per sentire testimonianze da parte di protagonisti di una legge che, per molti versi, trasformo' le sembianze della societa', per dialogare con colleghi esponenti di altre nazioni europee e del mondo, per celebrare i valori fondanti democratici e pluralisti della relazione d'aiuto e della salute mentale dell'individuo, dei sistemi umani e delle intere comunita', per fare un bilancio. La Legge- spiega il CIPRA- ha bisogno oggi, forse piu' che mai, di essere conosciuta dai nostri giovani e dal mondo intero, di essere riconosciuta dall'intera comunita' dei professionisti della relazione d'aiuto e dai cittadini anche per poter essere eventualmente criticata e adeguata alla realta' odierna.
Riteniamo si tratti di una storia che deve essere raccontata: perche' non resti cristallizzata ne' diventi retorica, per favorire un'evoluzione che non la cancelli, per affrontare le criticita' odierne, per omaggiarla nella sua sostanza e non solo nella forma e per contribuire, cosi', al processo di umanizzazione del disagio psichico e della sua cura".
Qui tutte le informazioni.
(Wel/ Dire)