Roma, 13 mar. - Una fotografia sulla percezione delle ragazze in rapporto ad argomenti di stretta attualita' quali sexting, sicurezza online, bullismo e cyberbullismo, molestie e discriminazioni. A fornirla e' Terre des Hommes che, in occasione della Campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi Indifesa, lancia i risultati dell'indagine effettuata tra gli adolescenti italiani nell'ambito dell'Osservatorio sulla Violenza e gli Stereotipi di Genere realizzato in collaborazione con ScuolaZoo.
L'Osservatorio e' stato avviato 4 anni fa ed ha raccolto nei soli primi due mesi del 2018, le opinioni di oltre 1.250 ragazze. I dati sono significativi: 6 adolescenti su 10 nel nostro Paese ammettono di trascorrere la maggior parte del proprio tempo libero online e sui social network (il 21,3% dice di passarlo giocando con il cellulare e il 12% guardando video in rete), ma e' proprio nella solitudine del mondo online che le ragazze si sentono meno sicure. Quasi il 60% di loro ha infatti indicato la piazza virtuale come quella in cui si sentono maggiormente vulnerabili. Una ragazza su 5 (il 19%) ammette di aver praticato il sexting, mentre 4 ragazze su 10 dicono di aver visto circolare foto o video intimi o a sfondo sessuale loro o di amici sui social network, online o sui servizi di messaggistica.
"I dati dell'Indagine che abbiamo realizzato con ScuolaZoo lasciano intuire quanto il fenomeno del sexting sia piu' diffuso di quanto si possa immaginare", dichiara Paolo Ferrara, responsabile Comunicazione e Raccolta Fondi Terre des Hommes Italia. "Ci troviamo sempre piu' spesso di fronte ad esempi e modelli che spingono le ragazze giovanissime ad atteggiamenti disinvolti, spesso sottostimando gli effetti reali delle condotte online. Da questa indagine emerge con chiarezza il bisogno delle nuove generazioni di sentirsi sempre connessi. Ma sapere tutto di tutti, vedere e commentare le azioni altrui praticamente in tempo reale non aiuta a sentirsi meno soli, anzi. Il paradosso sta proprio nel fatto che piu' tempo si passa sui social network e piu' aumenta la sensazione di essere isolati dagli altri, vulnerabili ed esposti a pericoli che il piu' delle volte sfuggono dal loro controllo. E' necessario contrastare non solo la violenza e le discriminazioni di genere con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione, ma anche questa tendenza di fondo a cercare nei Social e nei device una risposta alla propria solitudine, con il rischio di generare nuova ansia e un ulteriore senso di isolamento. Ognuno di noi puo' contribuire con un piccolo gesto, inviando ad esempio un sms al 45549 a sostegno della Campagna 'Indifesa' per la protezione delle bambine e delle ragazze nel mondo".
Bullismo e cyberbullismo. Dall'indagine emerge che una ragazza su tre delle intervistate denuncia di aver subito atti di bullismo sulla propria pelle e quasi 2 su 3 (58,1%) delle ragazze afferma di aver assistito ad atti di bullismo/cyberbullismo. Solo il 6,2% pero' ammette di averli compiuti su propri coetanei. Nel web e' alto inoltre il rischio che questi comportamenti risultino esacerbati, aumentando l'aggressivita' dei persecutori, lasciando nel contempo alle vittime un maggior senso di solitudine. "Cio' perche' il cyberbullismo- spiega Terre des Hommes- ha l'obiettivo non solo di aggredire o denigrare l'altro, ma rappresenta un vero atto persecutorio che genera la percezione di non avere vie di fuga da questa grande piazza virtuale, dove si e' potenzialmente sotto gli occhi di tutti".
Molestie sessuali. I commenti volgari sul proprio corpo e pubblicati online sono fonte di estremo fastidio per 8 ragazze su 10. Ma cosa intendono le ragazze per molestia sessuale? Il 69% delle ragazze non hanno dubbi e per "molestia sessuale" intendono qualsiasi contatto fisico "invadente" e indesiderato; il 66,5% le identifica come qualsiasi comportamento inappropriato a sfondo sessuale. Quasi una ragazza su 2 ritiene che sia un contatto fisico indesiderato in zone intime; per il 40,1% possono essere molestie anche i commenti e le insinuazioni sessiste e/o a sfondo sessuale; mentre il 39,2% ha indicato un comportamento persecutorio (stalking).
Discriminazione di genere. Infine l'indagine ha anche posto l'accento sulla percezione che hanno le ragazze delle discriminazione di genere. Quando e' stato chiesto loro quale fosse la forma di discriminazione peggiore che subiscono le donne, la stragrande maggioranza(86,4%) ha indicato sicura le molestie sessuali o la violenza. La seconda voce citata, seppur molto distante in termini numerici, e' la discriminazione economica (8%). Alla domanda diretta se hanno mai subito molestie o violenze, quasi il 12% delle ragazze ha risposto di si', mentre la percentuale scende al 4,36% quando si chiede se la violenza sia stata perpetrata dal proprio ragazzo. Per avere una visione d'insieme e' utile, inoltre, capire come vivano la sessualita' le ragazze di oggi. Alla domanda cosa sia per loro il sesso, il 5,5% ha risposto di considerarlo come un'imposizione. Prevale pero', al di la' delle generalizzazioni, una visione tendenzialmente neoromantica: quasi il 78% ritiene che il sesso sia uno scambio tra persone che si amano e al 57,7% non interessa se alla base non c'e' amore. Una ragazza su 2 lo definisce come qualcosa che fa stare bene, mentre il 20,5% lo ritiene semplicemente una funzione biologica.
In questo scenario di forti contraddizioni, gli stereotipi sono ancora presenti per una quota per nulla marginale delle intervistate. Secondo il 15%, infatti, una ragazza che veste in modo provocante la violenza "se la va a cercare". Il 17,5% pensa che debba essere l'uomo a dirigere e a mantenere la famiglia e il 23,2% ritiene che il ruolo principale della donna debba essere quello di madre. E, infine, il 20,3% pensa che una mamma lavoratrice non possa dedicarsi ai figli come dovrebbe. Lo scoglio principale risulta essere ancora una volta la cultura, che costringe le donne ad essere spesso "vittime" di loro stesse. A confermare cio' e' anche il modo di concepire la coppia che, ancora oggi, viene vista come un mondo a parte. Ben il 30,1% di giovanissime, infatti, ritiene che quello che succede all'interno di una coppia sia un fatto privato e nessuno ha il diritto di intromettersi.
In ultima analisi, un dato che colpisce piu' di tutti, in un mondo dove le connessioni multiple stanno via via sostituendo le relazioni reali, alla domanda "Ti sei mai sentita sola?", l'85,8% delle adolescenti risponde di si'. Una percentuale analoga, ovvero l'85,3%, che si innalza come per lanciare un grido di aiuto, dichiara che servirebbe uno psicologo nella propria scuola.
(Wel/ Dire)