Psicologo sport: L'aiuto di un esperto puo' contribuire a benessere gruppo
Roma, 13 mar. - "L'improvvisa perdita di un leader provoca sgomento, disorientamento, dolore e il lutto produce generalmente nella mente di chi resta una disorganizzazione momentanea delle normali capacita' rappresentazionali, quindi una sorta di distorsione dell'esame di realta' attraverso vissuti destabilizzanti interiormente. Cio' significa che ipoteticamente i compagni di squadra a livello psico-emotivo potrebbero non riuscire a garantire, dopo l'evento traumatico, continuita' nella prestazione sportiva". Risponde cosi' Gianluca Panella psicoterapeuta dell'infanzia e dell'adolescenza dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) e psicologo dello sport, su cosa significhi per la Fiorentina perdere un leader come Astori.
"Il lutto che ha coinvolto domenica scorsa tutto il mondo del calcio e' stato sconvolgente e scioccante. La morte di Davide Astori e' avvenuta nel sonno, in modo improvviso, inaspettato e ha colpito un calciatore modello, non soltanto bello esteriormente, ma pulito e sano nel suo mondo interiore- continua lo psicoterapeuta- e cio' si vedeva dai suoi occhi e soprattutto dai suoi sorrisi che dispensava per tutti. La Fiorentina non ha piu' il suo capitano, un capitano di altri tempi, non necessariamente scelto dal mister perche' il piu' talentuoso, ma perche' in grado di sostenere la squadra con responsabilita' e preparazione mentale, che lo ha contraddistinto anche in anni addietro, quando si sedeva spesso in panchina e non era tra gli 11 titolari. Credo che ci sia bisogno di tempo, e l'esperienza mi insegna che non puo' esser definito perche' e' necessario sintonizzarsi con l'angoscia di perdita, elaborare il lutto e attivare una risposta creativa per la possibile guarigione di squadra- avverte Panella- ma cio' non dipende esclusivamente dalle singole risposte dei calciatori, bensi' anche da quella del gruppo".
Gli effetti sui giocatori della perdita di un compagno possono essere di vario genere: "Normalmente il trauma e' solito agire nel tempo e potrebbe farlo anche in maniera silente nell'animo di chi lo subisce. La risposta a un evento cosi' doloroso- ricorda lo psicologo dello Sport- e' sempre personale-soggettiva e bisogna rispettare ogni reazione del singolo calciatore.
Sicuramente, perche' fisiologico in un gruppo di esseri umani, vi e' chi aveva un rapporto piu' amicale con Astori e chi, magari, soltanto professionale. Le risposte possibili a tale lutto possono essere ad esempio di mesto e rispettoso silenzio che cela un vissuto emotivo di dolore/tristezza/depressione, oppure una forma di silenzio che esprime un meccanismo di difesa di tipo 'Negazione', quindi un allontanarsi dal vissuto spiacevole che viene rimosso. In ultimo, una manifestazione di dolore e pianto manifesti attraverso cui l'emozione si esprime direttamente ed apertamente dinanzi a tutti".
Panella ha appreso la notizia del possibile intervento di uno psicologo per aiutare la squadra, "anche se nella pratica sara' difficile inserirlo nell'organico per diversi motivi. Non credo che la Fiorentina Calcio si avvalga nell'organigramma dello psicologo. Questo e' un problema che abbiamo gia' sollevato in precedenza, perche' se lo psicologo fosse presente nell'equipe dal primo giorno di allenamento- continua lo psicoterapeuta- forse sarebbe piu' facile poter lavorare con la squadra. In linea di massima sostengo fermamente che l'ausilio di un esperto nel lavoro di gruppo - e per esperto intendo uno psicoterapeuta che abbia dei validi strumenti e l'esperienza in merito alla psicologia dell'emergenza - potrebbe essere di sostegno a livello emotivo, forse non da subito, per contribuire al benessere di squadra e tutelare, proteggere quell'identita' gruppale che il trauma ha inevitabilmente alterato".
La chiave di lavoro, ovvero lo strumento operativo e' "la modalita' attraverso la quale accogliere e contenere i vissuti emotivi del gruppo e se l'esperienza traumatica congela la funzione simbolica, l'intervento psicologico deve poter riattivare la capacita' del gruppo di sublimare- conclude- nel senso di trasformare la frustrazione e il dolore in un atto creativo che allontana dal dolore stesso".
(Wel/ Dire)